Samp per l’orgoglio, Spezia per la salvezza

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Per decenni, uniti dalla comune ostilità sportiva nei confronti del Genoa, i tifosi di Sampdoria e Spezia procedevano d’amore e d’accordo. Tempi passati: addio storico gemellaggio e l’aria attorno a questo derby di bassa classifica è carica di tensione. Anche la classifica contribuisce a creare nervosismo: nessuno dei due team può permettersi di lasciare per strada qualche punto. In teoria, questa premessa dovrebbe condurre ad una gara aperta, combattuta, scevra da tatticismi e votata all’attacco, ma non sempre certe attese sono rispettate sul campo.

I blucerchiati stanno inseguendo un’utopia: il ko con la Cremonese e lo sciapo pareggio in casa del Lecce, forse la compagine meno in forma del campionato, hanno ulteriormente alleggerito quel tesoretto già esiguo di speranze. In caso di successo il distacco dai “cugini”, punto di riferimento per chi ancora confida nella miracolosa rimonta, scenderebbe da 10 a7 lunghezze: comunque un’enormità tenuto conto del calendario che attende Rincon e compagni. Comunque, già rinviare la fatal sentenza può rappresentare un piccolo, platonico successo.

Dejan Stankovic, dopo il viaggio in Salento, fatica ad esternare parole di ottimismo e forse non troverà frasi adatte a motivare i suoi. Di sicuro, subissato di critiche dopo certe scelte di formazione frutto di pervicace autolesionismo, è costretto a forzare le proprie iniziali convinzioni: non per ossequiare chi lo critica ma per una doverosa presa d’atto.

Davanti al confermato portiere Ravaglia – giocatore di proprietà a differenza del prestito Turk – potrebbe ritrovare un posto Gunter o Murillo, da affiancare agli inamovibili Nuytinck (peraltro in angustie nell’ultimo match) e Amione. Zanoli, a malpartito come difensore puro, è destinato a spostarsi sulla fascia sinistra di centrocampo, con Augello a destra. Posto fisso, naturalmente, per Winks e Runcon, che non dispongono di surrogati all’altezza.

Il vero busillis riguarda le altre maglie da assegnare, ma con una premessa doverosa: l’accantonamento di Djuricic, che ha ricevuto dal connazionale tecnico sin troppe chcances, sprecandole tutte. Il popolo doriano e la critica non ne possono più di un giocatore che da mesi produce soltanto fumo. Da qui potrebbe partire una minirivouzione: Leris al fianco dei due mediani, e Cuisance rifinitore o inversione dei compiti tra i due.

In avanti non ci piove sull’impiego di Gabbiadini, ma chi potrebbe supportarlo? È forte la tentazione di promuovere fra i titolari l’invocato Jesé Rodriguez (fantastico il suo gol nel Salento), ma il trainer dovrà pure valutarne l’autonomia atletica. Non è da escludersi una staffetta con Lammers, che due settimane orsono si è finalmente sbloccato per poi scomparire nuovamente in Puglia.

Spezia a caccia della salvezza

Il popolo doriano chiede almeno una soddisfazione: non tanto per coltivare la pianticella esile della salvezza quanto per inguaiare i corregionali, che non se la stanno passando benissimo. Vero che il Lecce appare ancora più in crisi, ma va acchiappato e in compenso il Verona inizia a soffiare impetuosamente alle spalle. Mister Semplici, che nei mesi di gestione non ha certamente garantito un impulso al gioco e ai risultati, deve rinunciare allo squalificato Ampadu e a qualche infortunato di lungo corso, ma on abiurerà l’abituale 4-3-3, basato a centrocampo sul fosforo di Ekdal, ex di lusso ancora rimpianto, e sul dinamismo di Agudelo, trottolino con precedenti genoani.

 

La retroguardia bianca appare tutto meno che impermeabile ed è propensa a regalare qualcosa in ogni partita: errori di piazzamento ma anche di disimpegno in apertura di azione. Guai se la Samp non dovesse approfittarne.

Il pezzo forte del team spezzino è ovviamente rappresentato da Nzola, il centroavanti più prolifico e incidente nel panorama delle squadre pericolanti. Attaccante completo, in grado di tener palla in avanti e anche di capitalizzare i contropiedi. Sulla carta, la sfida tra l’angolano e la coppia Amione-Nuytinck vale il prezzo del biglietto. Da non sottovalutare, comunque, l’altro coloured, Gyasi, giocatore a tuttocampo.

Per lo Spezia un punto sarebbe meglio di nulla, ma solo il triplice salto consentirebbe di avvicinare il traguardo agognato. Aspettiamoci un confronto teso, spigoloso, agonisticamente spinto: tutto da godere, insomma.

PIERLUIGI GAMBINO

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