Il Genoa a Como si fa rimontare 2 gol e rallenta la corsa per la A

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Nonostante gli azzurri riverberi di quel Lago a cui é stato dedicato un incipit immortale, il sole sorridente a 32 raggi, e il clima generale e felice da gita di pasqualina, la squadra del Como ha fatto quanto in suo potere perché non fosse tale e si é abbattuta come un tornado sui distesi orizzonti del Genoa.
Perde due punti il Grifo in vantaggio di due gol nel 2°Tempo, e per certi versi lascia quello che aveva recuperato un’altra
trasferta insidiosa, a Modena, mantenendo peró l’imbattibilità.
I Lariani sono squadra solida per la serie cadetta, ma nel complesso poca cosa per la compagine rossoblù che sta cercando di uscirne;  si dimostrano peró meritoriamente tignosa sino a che la sua porta non viene superata due volte, e orgogliosa nel recuperare.
Qualche certezza in meno per l’undici di Gila che una volta passato avanti si era quasi sempre mostrato irraggiungibile, ma col senno di poi, anche considerando il rigore ritirato dal Var che era stato decretato a favore dei locali, può considerare molto positivo il non aver perso.
Il Bari vince in zona Cesarini sul terzo incomodo, in realtà ora il quarto, e questo significa comunque un punto in piú sui tirolesi e rispettare una buona tabella promozione.

Gila al Sinigaglia col consueto 3-5-2

Gilardino cerca di confermare il piú possibile al netto di qualche acciacco il 3-5-2 che tanto bene ha combinato nelle ultime uscite, per cui davanti a Martinez, con Bani che non riesce a recuperare, l’esperienza di Ilsanker amalgamata alla baldanza giovanile di Dragusin e Vogliacco.
Criscito a sinistra, Sabelli a destra, in mediana Strootman, Badelj e Frendrup.
Davanti Gudmundsson dietro a Coda.
Quasi speculare il Como con un 3-4-1-2 che per certi versi é un centrocampo a cinque, ma con due interpreti offensivi molto simili tra loro, gli arieti Cutrone e Cerri.

Primo tempo sbloccato dal regalo-sorpresa di Gomis

I primi venti minuti vanno via davvero senza sobbalzi: i numerosi genoani accorsi, quanti più ne son concesso dalla ridotta capienza degli spalti del Sinigaglia, entrano senza patemi nello stadio a ridosso del Lago, e nemmeno il furore agonistico dei ventidue sembra increspare il clima di serenitá. Ma con la prospettiva dei 90′ piú recupero, é una lunga calma prima di una tempesta che monta piano piano e poi con sempre piú impeto.

C’é però ancora un richiamo Pasquale nell’evento che innesca tale burrascosa successione di eventi: la sorpresa-regalo con cui Gomis, portiere Lariano, al 23′ regala a Strootman la palla del 1-0, su un rilancio con le mani riservato a Da Cunha. L’Olandese Volante zompa sul pallone e batte a rete, sembra uno di quei gol che capitano nei videogiochi quando i controller si staccano dalla console, e forse Gomis deve aver per l’appunto perso qualche forms di controllo sui suoi movimenti.

Sembrerebbe il momento migliore per i Grifoni, che usualmente in una situazione simile da qualche tempo a questa parte sono bravi a far brandelli degli avversari in contropiede, o perlomeno a chiudere tutti gli spazi e non rischiare nulla; gli uomini di Longo invece son bravi a non scoraggiarsi o sfaraginarsi.
Non si prestano al contropiede assaltando all’arma bianca e ricambiano la soliditá che gli si oppone con egual moneta.
Così al 44′ con un’intuizione di tacco al limite del fuori gioco Cutrone si ritrova il pallone del pareggio, ma Martinez è monumentale nel prolungare il proprio record d’imbattibilitá con un guizzo.

Lariani alla riscossa

Si riparte senza cambi e con un pizzico di forcing del Como, ma qui si intravvede anche il Genoa che in contropiede prima morde e poi azzanna.
Infatti al 52′ Gudmundsson viene lanciato sulla sinistra, prova a saltare l’uomo e a tirare, sul rimbalzo capitombolato dall’altro lato Coda si appropria del pallone, lo lavora e batte sul palo più distante, centrandolo.
Un minuto dopo provando a entrare in area dalla destra Criscito scivola e sembra gli esca una spalla; giá sofferente per un pestone, si rialza dopo lunghe cure e continua a dare il suo prezioso contributo su una fascia martoriata da sfortunati infortuni.
Sono le medesime dinamiche con cui al 57′ arriva il 2-0: ancora Albert sulla sinistra, cross a mezz’altezza su cui si fionda l’accorrente Dragusin, se toccasse il pallone con la nutrita chioma probabilmente sarebbe gol ma non ci arriva, Coda invece sì e col sinistro sembra chiudere il match, 2° in gol in 2 partite dal rientro dall’infortunio.
Considerando i precedenti,
questo Genoa come può farsi rimontare ben due gol?

Il Como invece fa vivere ai rossoblù -in realtá con la terza maglia a tema di rombi rubini su campo grigio- la peggior mezz’ora da molto tempo a questa parte.

Ilsanker, residuato Blessiniano quasi mai visto per gli infortuni, conferma di avere scorie da smaltire: in ritardo su Cutrone lo atterra quando ancora echeggiano i cori per il 2-0. Per fortuna sua il VAR rileva un fuorigioco.
Comunque il Genoa incredibilmente non c’è molto con la testa, non coglie il segnale e resta nel black out, e per una volta Gilardino, usualmente Napoleonico nel cogliere l’attimo per manovrare, mantiene lo Status Quo.

Così giá al 62′ Cerri lancia Cutrone come una lama nel burro, l’ex Milan interrompe un’imbattibilitá di Martinez che perdurava da 6 giornate.

Il Genoa prova ad addormentare il match col giropalla ma il Como è vivacissimo e al 68′ va a pochi centimetri dal 2 a 2: su un corner di Parigini, colpo di testa di Cerri, Strootman salva sulla linea alla bene e meglio con la capoccia prima e col corpaccione poi.

Quindi ancora Cutrone dal limite e sulla respinta che si dilunga di Martinez Ionnanou da fuori.
Il Genoa è in ambasce e non cambiano molto la situazione, anche se hanno il merito di spezzare momentaneamente l’indiavolato ritmo dei lombardi.Dentro Aramu, Ekuban, Hefti, per Albert, Coda, e Ilsanker, con Criscito che scala nel cuore della difesa.

Al 87′ gol annullato al Como, Bellemo che serve l’assist per Gabrielloni era stato pescato in fuorigioco. Come per il rigore ritratto, è un annullamento prodromo di un gol effettivo: corner di Arrigoni, sponda di Canestrelli, Mancuso insacca da pochi passi. C’é ancora tempo per temere che la sfuriata degeneri in naufragio, e la parziale ritirata dal primo posto in Caporetto, ma in realtà non accade piú, in quel ramo del Lago di…a Bolzano il Bari vince al 93′ e si porta a -4.

Se c’è ancora un po’ di spazio per inciampare un pochino, non si può proprio cadere rovinosamente.
Non così vicini al traguardo.

Federico Burlando

 

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