Da una partita verità all’altra. La Samp se ne trova davanti addirittura tre, da non fallire assolutamente. Quei dieci punti di ritardo dallo Spezia sono un macigno, ma – conti alla mano – un margine di speranza esiste ancora, a patto di sfruttare al massimo le opportunità concesse da un calendario finalmente alleato.
Non c’è molto da elucubrare: Gabbiadini e C. dovranno piegare consecutivamente Cremonese, Lecce e Spezia sperando che soprattutto i bianchi corregionali rallentino ulteriormente. Evento tutto sommato nelle previsioni, considerando che prima dello scontro diretto dovranno imbattersi in Fiorentina e Lazio, le due compagini più ispirate del momento.

Gol Sampdoria (1-0): delusione Ondrej Duda-Jayden Jezairo Braaf-Adrien Fidele Tameze Aoutsa-Diego Coppola – esultanza Bram Johan André Nuytinck-Manolo Gabbiadini-Bruno Agustin Amione-Tommaso Augello
La Samp non sarà mai totalmente padrona del proprio destino, ma può indirizzarlo compiendo il proprio dovere senza mai deragliare. L’aperitivo di queto miniciclo è, in teoria, il più gradevole che si possa immaginare. Se i blucerchiati ansimano, che dire di una Cremonese che pascola due piani più in basso e – sul piano dei risultati – ha ormai mollato i pappafichi? Davide Ballardini, di cui i tifosi doriani rimembrano ancora quella discutibile (ad essere generosi) scenetta in sala stampa, quando rifiutò di sedersi si una poltrona coi colori blucerchiati, ha tentato l’ennesimo miracolo in corsa, ma dopo un risveglio incoraggiante si è dovuto arrendere di fronte ai limiti di un organico assolutamente inadeguato per la categoria. I grigiorossi provengono di fresco dallo 0-2 casalingo al cospetto della Fiorentina, che segna il loro virtuale addio dalla Coppa Italia, la sola competizione che li aveva visti ben figurare. Potrebbero accusare in campionato un pizzico di stanchezza, da compensare con il desiderio dei singoli atleti di sfuggire all’ultimo posto e di lanciare un messaggio futuristico ai mercatari.
I doriani si trovano nel quasi inedito ruolo di favoriti, ma sbaglierebbero nel sentirsi già in tasca i tre punti. Dipenderà da loro vincere la sfida sotto l’aspetto più importante: quello della concretezza. La Cremonese infatti rumina un calcio persin piacevole alla vista, con manovre frizzanti, spesso sviluppate sulle fasce, dove operano Sernicola e Valeri, tra i rari grigiorossi degni della massima serie, ma per fare risultato occorrerebbe ben altra praticità. Invece, nelle precedenti partite sono emerse lacune in fase difensiva (anche a livello individuale) e anche offensiva.
Una Samp appena presentabile, pur con tutti i suoi conclamati limiti, è senz’altro in grado di sconfiggere una Cremonese avversaria ma non nemica, se non altro considerando la comune militanza dell’indimenticato Gianluca Vialli e quelle scorribande blucerchiate nella “bassa” lombarda, allo stadio Zini, quando il Ferraris era sottosopra in vista di Italia ’90. Il sogno di una salvezza prodigiosa, però, va alimentato spingendo quell’oggetto rotondo oltre una certa linea bianca. Già, ma chi potrebbe spedircelo? Il primo nome che balza alla mente è quello di Manolo Gabbiadini, il solo punto fermo in attacco. I precedenti con le neopromosse parlano a suo favore: non gli resta che continuare la serie d’oro. Col Verona, due week-end orsono, fu decisivo con una doppietta e verso di lui convergeranno gli sguardi speranzosi degli inguaribili ventimila che tutto meriterebbero meno di dover prendere atro di una retrocessione. Spetta al capitano inventare la giocata decisiva, vincendo quella discontinuità che da sempre è il suo biglietto da visita.
A chi altri affidare le ambizioni di un popolo? Ad Augello, ottimo nei cross e bravino nelle conclusioni; a Djuricic, virtuoso ma altresì incostante sino a diventare a volte irritante; a Zanoli e Amione, che dalle retrovie potrebbero affacciarsi con successo nell’aria rivale. Sulla carta, minori speranze si ripongono su Lammers e Jesé Rodriguez, uno dei quali dovrebbe affiancare Gabbia in avanti, o su Leris, che in zona gol si smarrisce al pari di Winks e Rincon, peraltro utilissimi per svolgere altre mansoni.
Quale modulo scegliere? La difesa a quattro già esibita all’Olimpico potrebbe fare al caso, tenuto conto dell’antagonista: Amione e il rientrante Nuytinck centrali e la coppia Zanoli-Augello di fascia. Eppoi, Leris e Djuricic a contendersi centrocampo e rifinitura e una coppia di bomber. Rimarrebbe fuori Cuisance, che ci ha abituati al “sei” politico, voto insufficiente per certi contesti.
Frattanto, si assiste allo stallo totale sul fronte societario. Vero che i conti si regoleranno a giugno, ma la fase preparatoria della svolta prosegue senza una minima scossa. Il trust, dove è imbozzolata la Samp, resta un freno e l’ipotesi del bond (la soluzione preferita del Viperetta) è ormai impraticabile. I finanziatori, pronti a scongiurare la fine più ingloriosa, si stagliano all’orizzonte, ma non potranno mai eludere le scelte di una proprietà ben più interessata e protesa a curare gli interessi personali piuttosto che quelli del club. Non resta che aspettare la resa dei conti, in un’altalena tra pallido ottimismo e scoramento.
PIERLUIGI GAMBINO