La Samp contro la Juve ha fatto il possibile per opporsi alla Forza del Destino avverso

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Non è l’episodio in sé stesso, ma l’andazzo. Possibile che la Samp, nell’arco di un intero campionato, abbia subito un trattamento del genere dagli arbitri? In alcune circostanze (vedi con l’Atalanta a Marassi e ad Empoli) il torto subito è emerso nitidamente nei vari replay, ma ancor più fastidiosa è l’uniformità di valutazioni quando l’episodio è “border line”. Ebbene, in questi casi mai una volta che il direttore di gara si sia pronunciato a favore dei blucerchiati.

All’Allianz Stadium si è assistito all’ennesima beffa. Nessuna ripresa filmata ha potuto accertare senza una porzioncina di incertezza che, nell’azione del terzo gol juventino, Rabiot si sia aiutato con un galeotto colpo di mano, ma la sensazione corrente e il calcolo delle probabilità spingono fortemente per questa soluzione. Insomma, chi vuol pensar male ha altro materiale da sfruttare: sarà un caso, ma la Vecchia Signora, perdippiù in casa, non stava vincendo e in presenza di una situazione minimamente (aggettivo da sottolineare!) dubbia il signor Prontera è stato… pronto ad aiutarla. Come sottolineato da Stankovic nel dopo match, i bianconeri avrebbero potuto ugualmente imporsi nei minuti successivi, tale era la loro superiorità, ma il dato di fondo non cambia.

A prescindere dal momento topico, la Samp è tornata in Liguria con applausi ed elogi che non fanno classifica e con un punto di ulteriore distacco dal Verona terz’ultimo e ben tre dallo Spezia, in teoria la squadra su cui impostare la corsa salvezza.

Esaminando esclusivamente le vicende del primo tempo, è doveroso affermare che il parziale 2-2 è stretto per i doriani, che si sono resi assai più pericolosi e hanno espresso un gioco nettamente più brillante. Sarebbe però ingeneroso sottovalutare l’incompletezza di una Juve lontanissima dall’assetto ottimale, priva di tutti gli attaccanti meno Vlahovic (in crisi nerissima), di Cuadrado, Locatelli e Paredes. Un undici altamente sperimentale, forse irripetibile, di fronte al quale la Samp – dal canto suo priva del capitano Audero, di Cuisance e Lammers – ha rimediato un figurone, senza però cancellare gli annosi limiti che la condizionano da inizio stagione. Sì perché Gabbiadini avrebbe dovuto capitalizzare almeno una delle ghiotte opportunità capitategli sullo 0-0 e la difesa in blocco ha colpevolmente assistito, senza una minima opposizione, alle comode inzuccate di Bremer e Rabiot che avevano portato Madama sul 2-0.

Vero che la reazione blucerchiata, culminata nell’uno-due di Augello e Djuricic, ha rimesso il punteggio in equilibrio, ma per dirla franca, se con tutti quei favorevoli presupposti la Samp non ha saputo chiudere in vantaggio il primo tempo, gli spazi per una rimonta salvezza appaiono ristretti.

Nella ripresa i blucerchiati hanno lottato, ma è bastato che Allegri procedesse ad un paio di innesti per tramutare il match in un monologo. Senza il fattaccio suddescritto, la Samp avrebbe potuto anche sfangarla, ma se mettiamo in conto pure il rigore fallito dal disastroso Vlahovic e il poker calato nel recupero non possiamo parlare di un verdetto assurdo.

Serie A 2022/23 | Juventus-Sampdoria
Gol Juventus (1-0): delusione Tomás Eduardo Rincón-Manolo Gabbiadini-Tommaso Augello-Bram Johan André Nuytinck-Martin Turk-Alessandro Zanoli-Harry Billy Winks-Bruno Agustin Amione Fonte: UC Sampdoria.it

Sia chiaro, nessuno osava confidare in un’impresa clamorosa, ma – di riffe o di raffe – allo Spezia è riuscita due giorni prima a danno dell’Inter, con conseguenze disastrose per i blucerchiati. Il quart’ultimo posto è impercettibile anche con un cannocchiale potente, ma il terzultimo (utile in caso di sviluppi legati alla giudizia sportiva), pur difficile, è ancora alla portata. Certo, la squalifica di Rincon non è il viatico ideale per spezzare domenica a Marassi, contro il nemico Verona, la storica, ingloriosa astinenza da vittorie casalinghe.

PIERLUIGI GAMBINO

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