Una dignitosissima Sampdoria cede anche all’Allianz Stadium alla Juventus e vede avvicinarsi sempre più lo spettro della retrocessione.
Allegri schiera i suoi con il solo Vlahovic di punta, con i giovani Fagioli e Miretti a supporto, dovendo rinunciare a Chiesa, Di Maria e Pogba, oltre all squalificato Kean. Tra i pali c’è Perin, e la fascia di capitano torna sul braccio di Leo Bonucci al centro della difesa a tre.
Tante assenze per Dejan Stankovic: a Conti e Pussetto, abbonati alla sala medica, si aggiungono Ilkhan, Cuisance, Murillo, Lammers e, in settimana, anche Audero e De Luca. Il tecnico serbo si affida a Gunter in difesa, avanza Zanoli sulla linea dei centrocampisti e lascia Leris e il rientrante Djuricic a sostengo dell’unica punta Gabbiadini.

Sampdoria – Formazione iniziale (in piedi: Filip Djuricic-Martin Turk-Koray Gunter-Bram Johan André Nuytinck-Bruno Agustin Amione; accosciati: Manolo Gabbiadini-Tommaso Augello-Mehdi Pascal Marcel Leris-Tomás Eduardo Rincón-Harry Billy Winks-Alessandro Zanoli)
Come spesso accade l’inizio dei biancocerchiati è positivo. La Juve fa subito gioco ma si scopre molto, e Gabbiadini ha subito due buone opportunità. Al 7’ strozza troppo il sinistro da ottima posizione, lanciato in solitaria verso Perin, e al 10’ invece la sua battuta di sinistro è troppo centrale per impensierire il portiere dei neri di casa (nessuna delle due squadre ha la maglia principale). Il miglior Manolo avrebbe fatto meglio, soprattutto nella prima circostanza. Questo, invece, si mangia due eccellenti opportunità.
Così, alla prima sortita vera, la squadra di casa passa: calcio d’angolo di Kostic, inzuccata imperiosa di Bremer e palla in rete: è il minuto numero undici.
La Juve rallenta e la Sampdoria non riesce a fare gioco. Winks è ben schermato dal centrocampo di casa e così a fare gioco è soprattutto Rincon.
Senza particolari meriti la squadra di Allegri raddoppia al 26’: su un’altra azione nata da corner la palla termina sul fronte destro a Miretti, sul cui controcross è Rabiot ad incornane il raddoppio.

Gol Juventus (1-0): delusione Tomás Eduardo Rincón-Manolo Gabbiadini-Tommaso Augello-Bram Johan André Nuytinck-Martin Turk-Alessandro Zanoli-Harry Billy Winks-Bruno Agustin Amione Fonte: UC Sampdoria.it
Sembra già finita qui, ma la Sampdoria è viva: Djuricic, in dubbio fino alla vigilia, si rende autore di una bella giocata, va a pescare Leris sul lato destro, e il franco-algerino prova la conclusione, rimpallata da un difensore. Irrompe Augello che, di destro – non il suo piede – fulmina Perin, riportando in partita i ragazzi cari alla Sud.

Gol Sampdoria (2-1): delusione Gleison Bremer Silva Nascimento – esultanza Tommaso Augello
La Juve accusa il colpo: un minuto più tardi Zanoli scende bene sulla destra e centra, trovando Djuricic pronto alla zampata vincente che vale il pareggio doriano.

Gol Sampdoria (2-2): esultanza Filip Djuricic – delusione Mattia Perin Fonte: UC Sampdoria.it
La squadra di casa perde certezze, patisce le veloci sortite doriane e al 35’ un’ottima percussione di Leris – tra i migliori, e quest’anno succede non così di rado come certuni pensano – trova Amione, sul cui centro però non arriva nessuno e l’occasione del sorpasso sfuma.
Rincon entra in ritardo su un avversario nel forsennato pressing alto della squadra di Stankovic e rimedia un cartellino giallo costosissimo: salterà la prossima gara interna col Verona. E il 40’, e la partita si avvia stancamente all’intervallo tra i fischi dello Stadium per una Juve lenta e imprecisa, con Vlahovic praticamente nullo e il solo Miretti a combinare qualcosa di interessante.
All’intervallo i tifosi di casa coprono di improperi la loro squadra: male in particolare Barrenechea a centrocampo e spaesato Bonucci in difesa, e infatti i due restano negli spogliatoi. Al loro posto Locatelli e Cuadrado, con la Juve che si ridispone a quattro dietro nel tentativo di allargare il gioco.
Bene invece la Sampdoria: un primo tempo che ha visto Stankovic arrabbiarsi per i due gol presi in pratica su calcio da fermo e a difesa schierata, ma gioire per lo spirito indomito e le buone giocate in velocità. Ci fosse una punta vera…
Nel primo quarto d’ora della ripresa la Juve attacca a pieno organico, ma trova davanti a sé un muro, e di fatto non costruisce occasioni. La prima palla gol è di nuovo di marca doriana, al 61’, con Leris che di testa manda fuori di poco su cross di Rincon.
Nel tentativo di trovare il gol in tutti i modi Cuadrado prova da fuori mancando di molto il bersaglio, ma al 64’, un po’ causalmente, la squadra di casa rimette la testa avanti. Dopo una serie di rimpalli al limite dell’area Rabiot si aggiusta il pallone – forse con un braccio, da qui le proteste doriane e il ricorso al VAR, che un po’ a sorpresa concede un gol apparso irregolare – e batte imparabilmente Turk (non male il suo esordio, al di là dei quattro gol subiti).
Tre minuti più tardi la squadra di casa avrebbe l’opportunità di sistemare definitivamente le cose: Cuadrado va giù in area, appena sfiorato in caduta da Augello (calato alla distanza dopo un buon primo tempo) per un rigore parso molto generoso. Si presenta sul dischetto Vlahovic, che spiazza sì Turk, ma denota il suo precario senso di confidenza con il gol spedendo la palla sul palo. Sulla ribattuta arriva primo Rabiot che colpisce male e manda alle stelle.
È il momento dei cambi: nella Juve Miretti – discreta la sua prova, meglio di Fagioli – lascia il posto a Soulè, mentre nel Doria escono gli autori dei due gol, Augello – in debito di ossigeno – per Murru e Djuricic – che non ne ha più – per Jese. Pochi minuti più tardi anche Nuytinck – anche lui in precarie condizioni fisiche – lascia il posto a Paoletti.
Al 72’ Vlahovic prova a rifarsi, ma da posizione decentrata manca non di poco la porta, mentre al 77’ c’è un sospetto rigore su Amione in area bianconera. Il difensore argentino, ancora una volta tra i migliori, viene colpito al volto, ma l’arbitro lascia proseguire, con le veementi proteste di Stankovic dalla panchina.
La Sampdoria prova orgogliosamente a farsi avanti. Jese subisce un fallo abbastanza evidente mentre, da posizione defilata, prova a involarsi verso la porta, e anche in questa ocacsione Prontera dà una mano alla squadra di casa, ma gli spazi per il contropiede juventino si aprono larghi e facili. Al 79’ ancora Vlahovic gira verso la porta ma viene contrato in angolo, e tre minuti più tardi Cuadrado chiama alla gran parata Turk, che devia sulla traversa il tiro del colombiano. Sulla ribattuta l’arbitro Prontera pesca in fuorigioco gli avanti di casa.
Fuori nel finale anche l’infortunato Bremer per Rugani e l’inconsistente De Sciglio per Gatti, nonché l’affaticato Rincon per Malagrida, la Sampdoria costruisce un’ottima occasione per pareggiare. Su pallone proveniente da sinistra e ben lavorato da Jese, Paoletti si libera bene per il tiro dai sedici metri, ma il suo sinistro è troppo sul portiere a Perin non si fa sorprendere.
Nei cinque minuti di recupero Soulè ha due buone occasioni per mettere a segno la sua prima rete in serie A. Nella prima circostanza il ragazzino si libera bene ma non trova la porta, mentre al secondo tentativo fa centro: cross di Kostic, testa di Vlahovic, gran riflesso di Turk che gli dice di no con l’aiuto del palo, e tap-in vincente del prodotto del vivaio locale per il 4-2 finale, decisamente troppo severo per una Sampdoria che – al netto dell’impotenza degli attaccanti lungo tutto l’arco della stagione – almeno da dopo la sosta mondiale dimostra di non meritare la classifica che ha e riesce a giocarsela alla pari con praticamente tutte le squadre che affronta, poco premiata dalla fortuna – e quest’anno è una costante – e incapace di tradurre in gol la pur valida mole di gioco prodotta.
Non ci sentiamo di gettare la croce addosso su nessuno dei protagonisti in maglia biancocerchiata. Tutti dimostrano uno spirito battagliero e volitivo, e meriterebbero sicuramente qualche soddisfazione in più. Ma la classifica non sembra lasciare scampo, anche perché i punti che si dovevano e potevano fare in altre partite non sono mai arrivati. E adesso la situazione sembra inaggiustabile. Sperando, almeno, di salvare il patrimonio societario: lo merita tutto l’ambiente doriano, a partire da una tifoseria encomiabile e con pochi eguali.
Un cenno sull’arbitraggio: tre episodi, tutti e tre a premiare la squadra di casa. Niente complotti, per carità: ma possibile che anche lì non ne vada una per il verso dritto?
Juventus-Sampdoria 4-2 Serie A 2022-23
Juventus (3-4-2-1): Perin 6; Danilo 6, Bonucci 5,5 (46’ Locatelli 6), Bremer 6,5 (83’ Rugani n.g.); De Sciglio 5,5 (88’ Gatti n.g.), Barrenechea 5 (46’ Cuadrado 6,5), Rabiot 6,5, Kostic 6,5; Fagioli 5,5, Miretti 6 (72’ Soulè 6,5); Vlahovic 5. All. Allegri 6.
Sampdoria (3-4-2-1); Turk 6; Gunter 5,5, Nuytinck 6 (76’ Malagrida n.g.), Amione 6,5; Zanoli 6,5, Winks 5,5, Rincon 6 (82’ Paoletti n.g.), Augello 6 (73’ Murru 6); Leris 6,5, Djuricic 6 (73’ Jese 5,5); Gabbiadini 5,5. All. Stankovic 6.
Arbitro: Prontera 5 (Costanzo/Passeri – Rapuano – Di Bello/Longo).
Reti: 11’ Bremer (J), 25’ Rabiot (J), 30’ Augello (S), 32’ Djuricic (S), 64’ Rabiot (J), 94’ Soulè (J).
Al 68’ Vlahovic calcia sul palo un calcio di rigore.
Ammoniti: Rincon 40’, Fagioli 58’.
Calci d’angolo: 11-3.
Recupero: 1’ e 5’.