Turk o Ravaglia? Il bocia o il nonno? È un’incertezza che Dejan Stankovic si sarebbe volentieri risparmiato. La prospettiva di presentarsi all’Allianz Stadium senza Emil Audero è di per sé spaventosa, ma occorre affrontarla e studiare la soluzione meno inquietante delle due. In teoria dovrebbe spuntarla il primo, neppure ventenne, che ha cercato di carpire qualche segreto da Gigi Buffon, il suo mentore a Parma. Ma al di là della giovane età, preoccupa la sua carenza di collaudi autentici: qualche presenza nelle nazionali giovanili slovene e sei gettoni in serie C nella Reggiana. Di lui si dice un gran bene e, a livello futuristico, puntare su di lui nel mesetto di assenza del titolare appare conveniente.
Il suo concorrente non è lontano da quota 35, ma in serie A ha fatto sporadicamente la comparsa in una carriera snodatasi in B e in C. Un ideale secondo, per la sua serietà nel calarsi nel ruolo, ma la sua resa tra i pali in serie A è tutta da verificare. Di sicuro, per lui e per il giovane compagno di ruolo non poteva prefigurarsi un banco di prova più attendibile.
Nel posticipo domenicale non mancherà certamente il lavoro al portiere designato, il cui dovere sarà non solo parare il parabile ma anche trasmettere tranquillità ai suoi difensori, far sì che il loro approccio psicologico non sia diverso dal solito.
Certo, la Samp non è nelle condizioni di archiviare aprioristicamente nessun capitolo di campionato. La disperata situazione di classifica imporrebbe di tentare a Torino un colpaccio, che nella circostanza potrebbe essere tale anche con un pareggio, ma qualche valutazione è doverosa. Se proprio il miracolo di un risultato utile non dovesse materializzarsi, sarà fondamentale tornare in Liguria con pochi gol sul groppone e senza infortuni o squalifiche (Nuytinck e Rincon, oltre a Sabiri, sono in diffida) che possano aggravare il quadro in vista del drammatico spareggio marassino contro il Verona. Da valutare anche le condizioni di Djuricic, tornato tra i disponibili dopo un guaio muscolare: sarà il caso di rischiarlo dal primo minuto?
Detto della porta, in retroguardia si profila il lancio di Gunter al posto di Zanoli, che difensore puro non è ma potrebbe contendere il ruolo di esterno destro a Leris. In mezzo al campo spazio ai soliti Rincon e Winks, ma non è escluso che Stankovic, magari in corso d’opera – se il risultato fosse compromesso – punti su uno dei giovani rincalzi.
Da decidere, infine, l’assetto offensivo. Gabbiadini, di ritorno da squalifica, è il solo punto fermo. Nei suoi paraggi potrebbe agire Jesé Rodriguez, a caccia di brillantezza e autonomia atletica, con un solo rifinitore alle spalle da scegliersi tra Cuisance e Djuricic, che potrebbero invece agire di coppia col sacrificio dello spagnolo. Riusciranno i nostri eroi a regalare un golletto anche inutile spezzando così un disarmante digiuno?
La Juve non è usa vendemmiare e, in ossequio alle teorie allegriane, si accontenta spesso di ottenere il minimo indispensabile: una rete e via verso la vittoria. Stavolta mancheranno Kean, Milik, Chiesa, con Di Maria acciaccato e in dubbio, anche pensando al retour di Europa League, giovedì prossimo a Friburgo. In teoria resterebbe solo un certo Vlahovic, che sarebbe un fuoriclasse se guarisse dai suoi problemi esistenziali. Dovrà comunque essere marcato con attenzione, al pari di Rabiot, Kostic e di qualche altro pezzo da novanta in grado di risolvere la partita con una giocata.
Pronostico a senso unico, ma il calcio a volte regala clamorose sorprese. In mancanza di certezze, si punta sull’imponderabile, senza mai dimenticare che la gara da non fallire è quella successiva.
PIERLUIGI GAMBINO