Sampdoria dignitosa ma spuntata, l’Atalanta vince 2-0

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Ancora una sconfitta, la quarta consecutiva, per la Sampdoria, che esce battuta ma tutt’altro che umiliata dal Gewiss Stadium al cospetto di un’Atalanta più forte e più determinata negli episodi chiave.

Stankovic deve fare nuovamente la conta degli assenti. Ai lungodegenti Conti, Trimboli, De Luca e Pussetto, vanno ad aggiungersi Colley e Sabiri, usciti per infortunio (tattico?) nella ancor più sfortunata e immeritata sconfitta casalinga contro l’Udinese, partita che più la si guarda e più ci si chiede perché sia stata persa, anche in considerazione dell’evidente fallo su Nuytinck non fischiato e che alimenta voci, tutt’altro che peregrine, sull’atteggiamento arbitrale nei confronti di questa squadra (che potrebbe essere: nel dubbio, per gli imbarazzi che sta causando al sistema calcio, decidete sempre in senso sfavorevole. In altre parole: se vince tre a zero ok, altrimenti…).

Sempre parlando di assenti, Stankovic non ha più a disposizione nemmeno Verre, tornato a Palermo dopo otto anni e tante, troppe opportunità sprecate in blucerchiato.

Abbastanza a sorpresa, il tecnico serbo preferisce Murru a Murillo, chiarendo una volta di più le proprie gerarchie nel ruolo, a costo di giocare nuovamente con una linea difensiva composta da tre piedi mancini, in cui Amione rimane a destra, Nuytinck al centro e Murru a sinistra. A centrocampo Winks e Rincon a dare tempi e sostanza, Leris ed Augello larghi, con Djuricic sulla tre quarti e Gabbiadini/Lammers coppia d’attacco.

Gasperini lascia in panchina i rientranti Muriel e Zapata e si affida in avanti a Boga, Hojlund e Lookman, vera sorpresa stagionale.

Dopo una settimana trascorsa tra comunicati surreali e stallo societario e di mercato, con una Sud all’ex Brumana con duemila aficionados che finché zittiscono quelli del Sassuolo e dell’Empoli è nell’ordine delle cose, ma quelli della Dea non è proprio così banale, l’impressione è quella di un otto settembre blucerchiato: parte tecnica senza direttive e senza rinforzi, organico che era incompleto ad agosto e figuriamoci adesso, concorrenti che, comunque, pensano a rinforzarsi e Doria costretto a cedere per pagare stipendi, tasse ed affitti. Diciamolo: una tifoseria che non merita niente di tutto questo, a differenza di altre…

L’inizio è promettente, tipico della Sampdoria di questo gennaio: grinta, applicazione, fraseggio. Già al primo minuto una punizione di Winks genera proteste per un tocco di mano, che Doveri lascia giustamente correre.

L’arbitro romano parte male: sempre didascalico, professorale, un po’ in stile Orsato (e non è un complimento), dimentica un cartellino per De Roon dopo tre minuti (fallo da ammonizione) e nega un chiaro vantaggio al Doria – in maglia bianca – fischiando una punizione con i blucerchiati in transizione, dopo – tra l’altro – una punizione assurda fischiata contro i ragazzi di Stankovic.

Serie A 2022/23 | Atalanta-Sampdoria
Joakim Maehle Pedersen-Manolo Gabbiadini-Giorgio Scalvini UC Sampdoria.it

Ma La Sampdoria in campo c’è, e si fa sentire, esattamente come i suoi sostenitori. Il primo tiro, al minuto numero otto, è di Rincon, e al 9’ arriva la prima grande opportunità: Gabbiadini scalda i guanti di Musso, riprende Augello quasi dalla linea di fondo, Musso respinge con i piedi a poi Rincon sgorbia alto, di sinistro.

Il primo squillo bergamasco arriva al 15’: Boga mette sul secondo palo per Hateboer, che arriva in ritardo e colpisce male, mettendo fuori.

Dopo un secondo cartellino risparmiato al fallosissimo Scalvini – si può comprendere l’esaltazione del sempre fertile vivaio di Zingonia, ma onestamente: cosa ci vedete di fenomenale in questo fabbro ferraio? – ecco la seconda, vera occasione della gara, di nuovo di marca doriana. Da una lunghissima rimessa laterale di Murru, Lammers cerca una prima conclusione, ribattuta, e sulla successiva sponda di Gabbiadini Leris si coordina bene per un sinistro che sorvola di pochissimo la traversa. Tanti commentatori hanno dato addosso all’esterno algerino, uno che non si risparmia mai, che però è stato solo poco fortunato nella conclusione. Buona l’iniziativa, buona la coordinazione, roba di centimetri.

È sempre il Doria a creare le opportunità migliori. Al 26’, dopo una gagliarda azione corale, Lammers di testa non centra la porta, ma un minuto dopo, con un ritardo di circa mezz’ora, si vede in campo anche la squadra di casa: Hojlund si gira bene, Audero è pronto nella risposta e Lookman non trova la porta.

Serie A 2022/23 | Atalanta-Sampdoria
Rasmus Winther Hojlund-Bram Johan André Nuytinck UC Sampdoria.it

La gara, lentamente, gira verso un più costante sforzo degli orobici. Ci riprova Hojlund, il più efficace dei suoi, ma Audero respinge in corner, e dopo un assurdo fallo fischiato a Winks (migliore per distacco), che lo aveva subito dal sempre ruvido Toloi, arriva il vantaggio dei padroni di casa, fino a quel momento tutt’altro che meritato. Un’azione insistita di Boga mette il pallone sulla testa di Lookman, che gira sul palo, e sul contro cross di Hateboer Maehle sbuca alle spalle di tutti, non seguito da nessuno, e trafigge Audero immobile.

Il tempo si chiude qui, con Boga che sfiora il bis e soprattutto con il Doria che arremba e ottiene un corner senza esito.

All’intervallo l’impressione è quella di un vantaggio che va largo alla Dea e strettissimo al buon Doria di questo gennaio, come sempre. Non gira mai bene: sarebbe bastata una rete – ma senza attaccanti è tutto più complicato – e si sarebbe visto tutt’altro punteggio. Una cosa va detta: gli attaccanti, e va beh, ma il suggeritore principe, che dovrebbe essere Djuricic, sta attraversando uno stato di forma disastroso. Non ne indovina mezza, e di fatto Stankovic regala sempre un uomo agli avversari.

La Sampdoria si ripresenta in campo aggressiva, e va al tiro proprio con il serbo, malissimo, e con Gabbiadini, che fa il solletico a Musso su cross di Leris.

Ma alla prima, vera ripartenza l’Atalanta, di fatto, la chiude. Lookman va via a Murru con un grande gioco di gambe, manda fuori giri anche Nuytinck, e trova il palo lontano alla destra di Audero. Un grande gol, estemporaneo come lo era stato il primo, ma qui si vede la differenza tra la qualità delle due squadre, confermata anche dalla profondità della rosa. Detto anche che trenta punti di differenza non si notano assolutamente, la giocata individuale di quello bravo serve proprio a questo.

I cambi non possono incidere più di tanto, ma va dato atto a Stankovic di provarci. Zanoli per Djuricic porta dinamismo, Paoletti per Rincon vivacità, e nel finale Malagrida e Quagliarella, nonché il sempre (misteriosamente) presente Vieira fanno rifiatare alcuni degli insostituibili, e la Sampdoria chiude in avanti, prendendo campo e sfiorando ripetutamente il gol, mentre sulla sponda atalantina l’unica, vera opportunità capita a Zapata, nel frattempo subentrato (entrerà poi anche l’altro grande ex Luis Muriel), che si libera bene ma calcia in modo pessimo.

Per il Doria ci provano di testa Malagrida, parata facile di Musso, e Leris, che invece esalta il portiere argentino costretto alla deviazione. Il gol arriverebbe anche, sempre di testa, con Malagrida, tap in su respinta dell’ottimo Musso (sia chiaro, impegnato non meno di Audero), ma il tiro di Quagliarella era arrivato con il quarantenne bomber partito in posizione irregolare.

Insomma, ancora zero punti e zero gol. Spiace, perché da gennaio quella blucerchiata è un’altra squadra. Winks è un giocatore di grande qualità, la difesa regge, il gioco si vede. Manca sempre il gol, ed è un problema drammatico, evidente fin dal lontano agosto, per chi aveva l’occhio. Irrisolvibile, senza un bomber vero, uno che possa farne dieci da qui a fine stagione. Introvabile a gennaio, soprattutto quando l’unica preoccupazione economica è il saldo delle pendenze arretrate.

E sbaglia anche chi sostiene che l’Atalanta si sia fermata (tocca leggere anche questa, da alcuni analfabeti calcistici funzionali): una squadra che ne fa otto alla Salernitana e cinque allo Spezia non si sarebbe certo fermata contro la Sampdoria, tanto più conoscendo l’avversione del tecnico di Grugliasco per i colori blucerchiati. Il fatto è che, oggi, la Sampdoria non è certo inferiore a sei/sette squadre che la precedono in classifica. Il solco, purtroppo, è stato scavato molto prima.

Atalanta-Sampdoria 2-0 Serie A 2022-23 Tabellino

Atalanta (3-4-3): Musso 6,5; Toloi 6, Djimsiti 6, Scalvini 5,5 (82 Demiral n.g.); Hateboer 6, De Roon 6, Koopmeiners 6,5, Maehle 6,5 (67’ Ruggeri 6); Lookman 7 (82’ Muriel n.g.), Hojlund 6 (67’ Zapata 5,5), Boga 5,5 (67’ Pasalic 6). All Gasperini 6,5.

Sampdoria (3-4-1-2): Audero 6,5; Amione 6, Nuytinck 6 (81’ Vieira n.g.), Murru 5; Leris 6, Winks 6,5, Rincon 5,5 (62’ Paoletti 6), Augello 6; Djuricic 4,5 (59’ Zanoli 6), Gabbiadini 5,5 (81’ Malagrida 6), Lammers 5,5 (81’ Quagliarella 6). All. Stankovic 6.

Arbitro: Doveri di Roma (5,5) – Pagliardini/Massara – Gariglio – la Penna/Manganiello

Angoli: 7-4

Recupero: 1’ e 5’

Ammoniti: Malagrida, Leris.

Note: serata fredda e umida, terreno scivoloso, duemila tifosi blucerchiati al seguito della squadra

Giuseppe Viscardi

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