Dopo il mancato rinnovo tra l’Hockey Sarzana e l’allenatore Mirko Bertolucci, ha deciso di parlare il presidente dei liguri per chiarire la situazione dopo la separazione che ha lasciato qualche polemica. “Questa è una cosa che mi dispiace molto, per me è come un mezzo fallimento. Non sono orgoglioso di quello che è successo con il mio ex allenatore, ma sono orgoglioso di non aver venduto la nostra storia e la nostra identità per una Coppa Italia o uno scudetto under 19”. Inizia così l’intervista del numero uno del club, Maurizio Corona.
Mirko Bertolucci dice di essere stato avvisato con una mail del mancato rinnovo.
“La mail è servita per l’aspetto formale, negli ultimi due mesi avevamo avuto parecchi incontri e si erano conclusi sempre malamente, più che incontri erano scontri, alcuni dei quali fatti anche in luoghi pubblici. Inoltre qualche giorno dopo l’ultimo incontro, lui stesso mi aveva chiamato comunicandomi per telefono dalla Spagna che non sarebbe più stato l’allenatore del Sarzana, anche se io dopo l’ultimo incontro gli avevo dato ancora tempo e le condizioni societarie per proseguire la nostra collaborazione. Sue comunicazioni scritte, però, non ne arrivavano ma probabilmente era una strategia anche se non c’era nessun rinnovo in corso per l’anno prossimo. Anche le sue esternazioni pubblicate su Facebook dopo un nostro incontro in cui dichiarava di non essere il servo di nessuno ed inneggiava alla libertà penso fossero riferite al sottoscritto, quindi sempre prima della mail di congedo. Così in vista dell’approssimarsi della scadenza del 31 luglio per i tesseramenti allenatori nella nostra area riservata della stagione vecchia e il 1 agosto quale inizio per rinnovo della nuova stagione abbiamo dovuto formalizzare, anche su consiglio del nostro legale”.
Perchè il mancato rinnovo?
“Infatti la bravura e la competenza di Mirko, dapprima come giocatore, poi come allenatore non è da mettere minimamente in discussione. L’anno scorso è stato sicuramente un campionato di alti e bassi, culminato però con la vittoria della Coppa Italia e a lui e a tutti i giocatori non saremo mai abbastanza grati. Gli “eroi di Forte dei Marmi” resteranno nella storia di questo sport nella nostra città . Quindi la mancata prosecuzione del rapporto con Mirko non è assolutamente di carattere tecnico ma di carattere programmatico. Poi vorrei togliermi un sassolino dalla scarpa, ho letto sui social che il fatto di aver scritto sul nostro comunicato “arricchito la bacheca rossonera” ha fatto sorridere qualche bontempone quasi a denigrare la frase, perché la bacheca avrebbe preso vita con la conquista della Coppa Italia e del titolo di Campione d’Italia under 19. Ma per la mia società la bacheca rossonera è a 360° quindi con il settore giovanile ed in trent’anni di attività abbiamo vinto Campionati Italiani, Coppe Italia, Trofeo delle Regioni, Trofeo Tiezzi, quindi chi ha riso probabilmente non ha capito la nostra filosofia sul settore giovanile e non conosce la nostra storia”.
Gira voce della richiesta di chiudere la società Pumas Viareggio per confermare Bertolucci.
“Qui mi viene proprio voglia di ridere a crepapelle. Casomai il contrario… la mia società ha permesso alla Pumas Viareggio di sopravvivere. Quattro anni fa nel 2018 l’allora allenatore Alessandro insieme a Mirko Bertolucci ci hanno chiesto di dargli una mano nel poter far fare attività ad alcuni bimbi e ragazzi che per loro scelta erano approdati alla Società Pumas Viareggio da loro gestita, ma non avendo piste o impianti a disposizione non sapevano dove farli giocare. Qualche mio dirigente era anche contrario ma poi per il bene dei ragazzi, che magari avrebbero smesso di fare hockey, abbiamo accettato. Quindi la Pumas Viareggio ha usufruito del nostro impianto per ben quattro anni e altrettanti campionati e per giunta gratuitamente in toto a partire dalle spese di pulizia o affitti. Quindi quello che si dice in giro sono dicerie, lunga vita alla società Pumas Viareggio alla quale auguriamo il meglio per il proseguo dell’attività”.
Quindi la rottura a cosa è dovuta?
“E’ maturata nel corso dell’anno scorso. Con la partenza di Alessandro a Trissino, con cui abbiamo passato tre anni meravigliosi, in sintonia totale, con il subentro di Mirko abbiamo deciso di fare un partenariato senior tra il Sarzana con le squadre di A1 e A2, e la Pumas con la B, per gestire in sintonia i giovani under 23 di entrambi i vivai, come da regolamento. Purtroppo qui si è rotto qualcosa, il partenariato serviva per valorizzare i giovani di entrambe le due società, ma noi ci siamo sentiti ostaggi, in preda a scelte non
condivise, per sintetizzare “ospiti a casa nostra”. La prima rottura è stata quasi subito ad ottobre, poi risanata, poi ancora diverbi nel mese di dicembre, fino a comunicare a Mirko già dal mese di Aprile che in caso fosse stato confermato non si sarebbe più occupato del settore giovanile né a maggior ragione della serie A2, che noi avevamo impostato per far crescere i giovani essendo per noi una seconda squadra. Di qui il primo “mal di pancia” e le prime discussioni, in quanto a lui non andava bene il nome dell’allenatore che avevamo scelto e che invece per noi era noi il nostro obiettivo primario”.
Un mancato rispetto di alcune condizioni?
“Direi di si. Inoltre anche sull’allestimento della squadra di A1 per la prossima stagione. La messa in discussione di pilastri fondamentali della nostra squadra, il rientro a casa di alcuni giocatori del nostro vivaio che non erano graditi all’allenatore. Inoltre noi per la prossima stagione volevamo puntare su Ernest Cinquini, provenienza Pumas, buon realizzatore lo scorso anno in A2 col Sarzana, ma anche in questo caso non è stato condiviso nulla e mandato a Montecchio Precalcino a nostra insaputa. Idem per Cardella, sempre provenienza Pumas, ci sarebbe piaciuto essere interpellati, visto che per due anni ha giocato con il Sarzana mettendogli a disposizione A1, A2 e Under 19, ma anche in questo caso nessuna condivisione di intenti, siamo stati messi al corrente del suo passaggio al Montecchio a giochi fatti. Infine, ciliegina sulla torta, la volontà della Pumas nella persona del suo “deus ex machina” Mirko Bertolucci di rispondere positivamente al ripescaggio in serie A2. Abbiamo dato un’ultima possibilità a Mirko chiedendogli il passaggio di atleti dalla Pumas al Sarzana di A2 e Under 19, che di fatto avrebbe potuto allenare personalmente in quanto aggregati alla Serie A1, ma anche in questo caso ha preferito fare con la sua società. Pertanto non abbiamo potuto più transigere, in quanto anche il Sarzana ha la serie A2 e penso che tale campionato, diviso in due gironi ma comunque su base nazionale, sia molto impegnativo e per me e i miei dirigenti che Mirko allenasse la Serie A1 del Sarzana e allenasse o perlomeno gestisse la Serie A2 di un’altra società sono due situazioni non compatibili per l’impegno necessario”.