Il mercato di gennaio reca verdi speranze di primavera al Genoa

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Tutto si può sostenere meno che Spors, plenipotenziario rossoblù, sul fronte del mercato, non sia coerente e non abbia chiarezza di idee. Non c’è salvezza da conquistare che tenga: lui, emissario sul campo di 777 Partners, ha scelto una strada e la persegue pervicacemente. Niente prestiti o rinforzi italiani (gran parte dei quali reduci da mesi di panchina o di altri problemi nei rispettivi club) e spazio soltanto a calciatori esteri di un certo livello e soprattutto dalla carta d’identità verdissima. I rischi di retrocessione sono identici – o forse inferiori – rispetto alla fedeltà alle strategie tradizionalmente sviluppate alle società del nostro campionato, ma in compenso si sta già lavorando per il futuro, quale che sia la categoria di appartenenza. Insomma, gli orizzonti si sono spalancati e le speranze in un futuro meno travagliato sono tornate a crescere.

La congiuntura del mercato internazionale ha fatto sì che Spors partisse dalla retroguardia e non dai settori in cui un intervento appariva pi urgente. Hefti si è subito rivelato un esterno difensivo di tutto rispetto e Ostigard un difensore centrale con i controfiocchi. Due mosse che hanno spinto a liberarsi di alcuni giocatori spesso impiegati da Ballardini e Shevchenko ma bocciati dalla nuova dirigenza.

Gli altri colpi sono stati riservati nell’ultima settimana di compravendite.

Da non sottovalutare il rientro alla base di Czyborra, esterno sinistro, che era in prestito all’Arminia Bielefeld. In rossoblù, l’anno scorso, non ha entusiasmato, ma è tedesco come Spors e Blessin, e l’affinità linguistica potrebbe avere un certo peso. Si porrà in concorrenza con Calafiori, prestito secco di estrazione romanista, anche se il titolare dovrebbe essere Cambiaso.

L’arrivo di Amiri dal Bayer Leverkusen era annunciato da tempo: sarà lui l’inquilino del ruolo di rifinitore, essenziale per conferire fantasia e pericolosità al gioco d’attacco. I tifosi rossoblù se lo godranno di sicuro sino a maggio, ma in caso di salvezza l’attuale prestito si tramuterà in acquisto definitivo.

Mancava ancora per l’assetto titolare un centrocampista in grado di alternarsi a Sturaro, ed ecco lo svedese Frendrup, 21 anni da compiere, nazionale giovanile di Svezia, altro talento indiscusso, già pronto a combattere per un posto al sole. Inutile ribadire che di un giocatore del genere – ottimorubapalloni ma anche valido in propulsione – c’era assoluto bisogno in un reparto rivelatosi sinora debolissimo.

Infine la prima linea. Piccoli, giunto dall’Atalanta, è un centravanti tutto da scoprire, ma possiede fisicità, fiuto del gol e i classici movimenti che possono risultare determinanti in area di rigore. È l’alternativa a Destro come bomber destinato a garantire i gol salvezza. Al fianco della prima punta, ecco l’ultimo arrivo, l’islandese Gudmundsson, 24 anni, che può agire sulle vie esterne ma anche al centro, come partner di Amiri in zona rifinitura. L’ex calciatore dell’Az Alkmaar è in grado anche di completare un tridente offensivo comprendente, oltre al centrale, l’azzurrino Under 21 Yeboah, che ha nella rapidità il maggior pregio.

Lo scoppiettante mercato di 777 Partners merita apprezzamento. Di sicuro suggerirà qualche smorfia di disappunto nei fedelissimi dell’usato (più o meno sicuro) italiano, secondo loro fondamentale per la rimonta-salvezza, ma va appoggiato convintamente. Occorrevano aria fresca e, soprattutto, la rottura degli schemi tradizionali, che stavano portando a sbattere. Nel giro di una sessione sola di mercato il Genoa ha decisamente svoltato e ha sgombrato in gran parte le macerie lasciate da un presidente che da troppi anni stava perseguendo fini lontanissimi dal mantenimento a livelli decorosi del club più antico d’Italia.

                         PIERLUIGI GAMBINO

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