Il Napoli cala il Poker, Spezia in debito di ossigeno

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Trentotto giornate erano usuranti per tutti, soprattutto dopo la brevissima sosta tra un campionato e l’altro. Per gli Aquilotti di Italiano però hanno cominciato a susseguirsi a ridosso di un’inaspettatamente gloriosa finale di playoff, e ora che si cominciano a tirare i conti della stagione il pallottoliere dei gol subiti si fa sempre più pesante, mentre nel computo dei punti conquistati i pochi punti che mancano rischiano di trasformare in negativo il bilancio dell’intera stagione.

Lo Spezia ha sognato e fatto sognare, ha regalato prestazioni storiche contro tutte le grandi del campionato e non più tardi di due giornate fa ha imposto il pareggio ai neocampioni d’Italia dell’Inter. Per tale prestigioso risultato ci volle più di un pizzico di fortuna, la stessa che si spera di rimediare nelle giornate a venire, con un calendario che si spera possa essere accomodante. La Samp non ha preoccupazioni e Ranieri sembra intenzionato a provare molti giovani nelle giornate a venire, il Torino potrebbe essere già salvo e la Roma già in Europa. La squadra che ha affrontato il Napoli senza aver già dato tutto nelle precedenti 34 giornate, e per quanto si sia ben comportata non è bastato per una salvezza tranquilla. I Partenopei hanno steso i Bianchi senza pietà, un 4-1 persino stretto considerando quanto visto in campo, e solo perché i Campani messi in saccoccia i 3 punti hanno giustamente pensato di risparmiare le forze per i prossimi impegni di campionato, in fondo il logorio vale anche per loro.

Italiano parte dal 4-3-3, certezza sia nei momenti di esaltazione che di scoraggiamento: Vignali, Ismajli, Chabot e Marchizza davanti a Provedel, in mediana Estevez, Ricci e Maggiore, tridente mobile e ficcante, almeno sulla carta, con Agudelo, Gyasi e Verde.

Nel 4-2-3-1 di Gattuso quasi tutti i Big, a parte Koulibaly fuori per infortunio e rimpiazzato nel cuore della retroguardia da Rrahmani. In particolare fa paura la trequarti: Politano, Zielinski, Insigne alle spalle di un Osimhen in gran forma.

Il match s’incanala subito in favore della squadra più forte: dopo 10 minuti di insistenti lanci per Osihmen, Politano lancia Di Lorenzo che chiude il triangolo pescando Zielinski, destro, 1-0.

Gli azzurri palleggiano tranquilli e fanno viaggiare la palla, e chiudono il match al 23’, due gol in due occasioni nitide: Fabian Ruiz blocca una conclusione di Estevez e fa partire il contropiede, appoggio per Zielinski che lancia Osihmen nello spazio ed è 2-0.

Lo Spezia è in bambola e la sua reazione a un pressing convinto ma poco lucido, latitano idee e coraggio. Se appena si abbozza una trama per la rimonta, un imperioso Manolas interrompe tutto con un tackle perentorio.

Al 44’ il Napoli consacra la sua assoluta supremazia: schema su punizione, Insigne pesca Osihmen solissimo, botta sotto la traversa.

Italiano per la ripresa si limita a immettere Picoli per Verde, ma la seconda frazione si apre con uno sfavillante tacco di Ruiz per Demme, Provedel riesce a parare.

Lo Spezia riesce a prendere campo solo perché il Napoli sta ormai dosando le forze. Demme e Insigne partono in contropiede due volte e vengono fermati da Vignali ed Estevez con le cattive, due interventi da cartellino giallo. Anche in questa fase di remissività degli ospiti gli Aquilotti fanno fatica a controllarli.

Al 64’ gli unici due tiri in porta dello Spezia, valgono il gol della bandiera: Gyasi crossa per Estevez, incornata, pronta risposta di Meret, che però non può nulla sul corpulento Tap In di Piccoli.

È una rondine che non fa primavera in questo maggio rovente. Lo Spezia non riesce più a produrre nient’altro, e Mertens che entra ed è costretto a uscire dopo 7’ è quanto di più spiacevole capiti ai Campani sino a fine incontro.

Al 76’ entra Lozano per Politano e appena 8 minuti dopo c’è un briciolo di gloria pure per lui: ancora lo straripante Oshimen scatta sul filo del fuorigioco e serve il Messicano, poker facile. Sia per l’esecuzione della quarta rete che per l’incapacità dello Spezia di apportare un minimo di resistenza all’ondata azzurra. A questi Bianchi tanto spesso valorosi, servono ora avversari più malleabili, perché tempo per recuperare le energie ed eventualmente punti nell’eventualità Benevento e Cagliari, dopo lo snervante confronto diretto di domani, riuscissero ambedue in settimana nel soprasso non ce ne è più.

Federico Burlando

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