Claudio Ranieri è indubbiamente il miglior colpo di Massimo Ferrero. Il presidente ha avuto i suoi alti e bassi coi tifosi, un rapporto non idilliaco sin dai primissimi tempi, ma nel complesso è riuscito a portare alla Samp nomi appassionanti. Nessuno però gli ha arrecato più credibilità del tecnico romano.
Arrivato come rimpiazzo per Eusebio Di Francesco, che aveva avuto un terribile avvio di stagione, è riuscito a condurre la Samp a una salvezza tranquilla, arrivando persino a regalare partite e prestazioni esaltanti. I risultati ma anche la determinazione, il carisma e lo stile che ha sempre dimostrato hanno conquistato l’affetto dei tifosi, che gli hanno concesso tanti voti da eleggerlo rossoblucerchiato dell’anno 2020 per Stelle nello Sport. Un elemento che Ferrero sa deve tenersi ben stretto, soprattutto dopo che quest’anno ha saputo confermarsi tecnico affidabile.
Per questo ha espresso parole di riconoscimento e stima nei suoi confronti, ma ha rinviato a fine campionato l’incontro per il rinnovo del contratto, che però scade esattamente a giugno: «Mi sembra troppo giovane per andare in pensione, lui è un uomo che secondo me potrà allenare per i prossimi dieci anni. È un signore pieno di energia, un bravo allenatore e abbiamo ancora 18 partite. Io stimo moltissimo il signor Ranieri, se lui vorrà sarà confermato».
I dubbi che perdurano vertono ancora sul contratto: Ranieri è felicissimi di esser diventato uno dei simboli della Sampdoria e vorrebbe continuar a lavorare sotto il vessillo blucerchiato. Non transige però sul suo onorario, quasi 2 milioni di €, che considera l’adeguato riconoscimento del suo valore come mister. Ferrero è però restio a riconfermarlo a cifre così alte, ed è disposto a correre il rischio che si liberi.
Nel frattempo ancora testa al campionato: la prossima partita col Benevento sarà diretta da Gianluca Aureliano. Per essa proprio il mister testaccino dovrà ponderare con attenzione quali punte mettere. Rampanti per 2 maglie sono in 3: capitan Quagliarella, il neo acqusito Torregrossa e il colpo estivo Keità.
Federico Burlando