Per un uomo del vecchio calcio come Ranieri, non è un problema ammettere che non smetterà mai di tifare per la squadra per cui spasimava sin da bambino: «Affrontare la Roma all’Olimpico per me non sarà mai una gara qualunque, è la mia città e la mia squadra del cuore. Ma sono un professionista e conterà solo fare il meglio per la Samp». Impossibile dimenticare quando proprio la Samp, allenata da Del Neri e in caccia per l’Europa, gli ha praticamente negato il sogno di vincere lo scudetto con la Lupa. Il calcio però non è solo un pallone che rotola, è anche una ruota che gira, e ora non è lontano dal divenire un idolo per il club che tanto gli costò. E delle cui fortune attualmente è primo artefice.
Continuando nell’analisi del match evidenzia che «Contro la terza forza del campionato ci vorrà la partita perfetta. Loro hanno grandi individualità in grado di far male quasi ad ogni affondo.» Sull’emergenza in difesa, «Bereszynski sta recuperando, domani proverà a forzare e conto di portarlo con noi a Roma per fargli riassaporare lo spogliatoio. Yoshida ha già giocato nella sua zona del campo e mi dà ampie garanzie». Più in generale dopo la sosta ha ritrovato bene la squadra e vogliosa di riprendere dalla buona ma sfortunata prestazione col Sassuolo, incerta sino all’ultimo e terminata con una sconfitta forse immeritata.
Nel frattempo da una parte e dall’altra si fa la conta degli assenti: lo squalificato Keità ha voluto ugualmente far parte della trasferta di Roma coi compagni, Beresz è per l’appunto incerto mentre Ferrari e Gabbiadini sono rimasti a Genova a far palestra.
Non sorridono nemmeno i rivali: Fazio si è aggiunto a un’infermeria che già comprendeva Calafiori, Pedro, Spinazzola, Mirante, Pastore, Zaniolo.
Federico Burlando