Sassuolo ultimo ostacolo del 2020 Samp, Ranieri: «Mi piace De Zerbi, io e lui agli opposti»

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La Sampdoria ha dato una svolta molto positiva alla sua classifica vincendole ultime due partite contro Verona e Crotone, mettendo fine nel migliore dei modi a un ciclo negativo che rischiava di mettere a repentaglio quanto ottenuto dopo la sosta di settembre. È una squadra che va a fasi, malissimo le prime due giornate, poi un glorioso filotto con affermazioni contro Lazio e Atalanta, quindi un’altra brutta serie di pareggini e sconfitte evitabili, infine il 6 su 6 contro friulani e calabresi. Alterna momenti di esaltazione e scoraggiamento anche all’interno dello stesso match l’undici di Ranieri, ma l’allenatore romano sembra essere finalmente riuscito a trovare la formula per durare tutti e 90 di gioco senza cali.

Ci si avvicina quindi al confronto col lanciatissimo Sassuolo con rinnovata fiducia. Dice il tecnico: «I punti ti fanno stare più sereno e ti danno l’auto-convinzione che stai lavorando bene. Parlo dei ragazzi. Uno quando lotta e vede che ogni sforzo non porta dei frutti si intristisce. Abbiamo fatto un’ottima partita con il Verona con un tipo di avversario, abbiamo fatto un’ottima vittoria e prestazione contro il Crotone, un altro tipo di avversario. Ora arriva una squadra che gioca a memoria.»

Ora arriva un avversario temibile che ricorre a strategie molto diverse da quelle attuate dai blucerchiati. Nonostante le opposte visioni sul giuoco del pallone, il mister non nasconde la stima per il collega alla guida degli Emiliani:

«Arriva una squadra che gioca a memoria. Sanno per filo e per segno cosa devono fare in ogni parte del campo. Sono tutte strategie e punti di riferimento che loro sanno e lo fanno benissimo. Hanno qualità e quindi ci sarà da correre, soffrire e stare compatti. Dobbiamo fare punti e passare un buon Natale. De Zerbi è un grande allenatore. Sta facendo un gran lavoro. Mi piace come gioca il Sassuolo ma io ho un’altra filosofia: Lui ama tenere la palla, io amo dare, quando ci si riesce, molte emozioni ai nostri tifosi. E le emozioni le dai quando crei molte occasioni da gol. Lui ricerca il possesso palla, io ricerco la verticalità. Sono due concetti totalmente differenti ma la cosa importante è fare bene il proprio lavoro»

Il tecnico ha rimpianto l’infortunio di Ferrari che crea un buco sulla retroguardia destra, a causa della contemporanea indisponibilità di Bereszinsky. Il terzino si era ripreso da poco dopo una lunghissima sosta e si era immediatamente rivelato provvidenziale. Ha infine spiegato nel dettaglio la situazione dell’attesissimo Keità: «Sta migliorando giorno dopo giorno. Lui vorrebbe sempre giocare e fare sempre tutti e novanta i minuti. L’esperienza mia e dei preparatori però ci porta a fare mille considerazioni cosa che il ragazzo giustamente non fa. Lui vorrebbe sempre giocare e sempre fare il massimo ma ancora non è pronto per fare il massimo»

Federico Burlando

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