La sconfitta col Torino lascia l’amaro in bocca non tanto per il risultato in sé ma per come è stata maturata: due regali difensivi hanno permesso agli avversari di prendere il largo, la manovra d’attacco è sembrata tanto fumosa che son sembrati più vicini gli avversari a segnare il terzo che i rossoblù ad accorciare, in generale l’undici di Maran è sembrato povero di energie e idee.
Eppure il Mister a larghi tratti difende il suo operato e quello dei ragazzi ai suoi ordini:
«Sicuramente nel derby eravamo riusciti ad essere più fluidi rispetto ad oggi, però se analizziamo bene la gara abbiamo creato delle situazioni interessanti. Eravamo alla quarta partita in undici giorni e abbiamo accusato anche un po’ di stanchezza, infatti si sono create delle difficoltà oggettive. Su Lerager probabilmente manca un rigore, poi i granata sono stati fortunati in alcune circostanze con dei salvataggi sulla linea. Le note positive non sono mancate, poi gli episodi spesso spostano gli equilibri. Non abbiamo mai rinunciato ad attaccare, l’iniezione di fiducia di una rete avrebbe sicuramente fatto comodo ma non posso rimproverare nulla ai ragazzi, nonostante alcuni errori di troppo potevamo comunque portare a casa un risultato positivo»
La difesa forse per la prima volta si è mostrata troppo leggera, una sensazione causata principalmente dai due rocamboleschi errori individuali che hanno determinato il corso del match, una circostanza che al momento non desta troppa preoccupazione; il vero problema resta l’attacco. Presumibilmente trovato il bomber, il lanciatissimo Scamacca, bisognerebbe rifornirlo adeguatamente.

Alla prima vera occasione disponibile, come nella stracittadina, ha trovato la porta, ma se questa arriva al ’93 il Genoa avrà da soffrire in ogni partita. Alle critiche Maran risponde che «Nelle ultime settimane abbiamo cambiato diverse cose nel reparto offensivo, Pandev e Scamacca hanno fatto gli straordinari nelle ultime uscite, mentre altri giocatori sono rimasti bloccati in casa per 25 giorni. Questi ragazzi stanno dando il massimo, vedo la squadra spingere e correre fino alla fine e questo mi rincuora, cerchiamo di migliorare di partita in partita»
La squadra ha ricominciato ad allenarsi già da giovedì mattina, senza riposo, guardando alla prossima tappa dell’arduo percorso inaugurato con la difficile trasferta di Napoli, ormai un mese e mezzo fa: il match con la Roma di domenica alle 15.00.
A seguire ci sarà la sosta per le nazionali e forse allora l’allenatore potrà finalmente riorganizzare con calma i suoi ranghi martoriati da infortuni e pandemie.
Federico Burlando