Cristina Erriu: “Rinnovare il tesseramento per salvare le società”

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I campi dell’Angelo Baiardo sono per tradizione un luogo di straordinaria aggregazione. Vederli vuoti, come tutti i campi sportivi, è doloroso per Cristina Erriu, presidente della società, e per tutti i dirigenti che ogni giorno si impegnano per far fare sport ai ragazzi. La situazione è complicata e preoccupante. Non lo nega Cristina Erriu, che prova anche a guardare oltre e a proporre alcune idee per quella che dovrà essere la “ripartenza”.

“Non bisogna pensare a come continuare, ma dobbiamo pensare a come ripartire. Saranno molte le società in difficoltà economiche, noi compresi. Per molte società i tornei giovanili sono linfa vitale per la messa a punto dei bilanci. Questi tornei sono praticamente stati annullati tutti. Un altro problema sarà la gestione delle quote del settore giovanile. Dovremo certamente andare incontro alle famiglie in qualche maniera per evitare di perdere qualche bambino per strada, ricordiamoci che il nostro principale obiettivo è e rimane il sociale, ma nel frattempo utenze e canoni devono essere pagati mentre abbiamo a bilancio il numero zero alle voci entrate perché anche gli affitti dei campi vengono meno”.

La presidente del Baiardo analizza le modalità con cui si dovrà provare a ripartire. “Penso che la LND ci debba venire incontro in una qualche maniera per evitare la cessata attività per molte società. Io avrei anche una proposta. Procrastinare senza alcun costo la scadenza del tesseramento dal 30 giugno 2020 al 30 giugno 2021, con i genitori che potranno svincolare senza problemi il loro ragazzo, facendo richiesta via mail alla società e alla federazione. Il tutto non deve avere costi. La federazione chiede 20 euro per il rinnovo di ogni ragazzo, questo costo potrebbe essere azzerato fino a giugno 2021.
Tutto ciò permetterebbe di dare respiro alle società, che a quel punto potranno prevedere delle soluzioni che sgravino in qualche maniera le famiglie di costi aggiuntivi. Ad esempio mi viene logico pensare che molte famiglie non andranno in ferie perché molti componenti del nucleo le avranno esaurite, di conseguenza rimarranno in città. Noi potremmo formulare delle proposte come campi estivi con tornei estivi, partite serali nei mesi di luglio e agosto senza costi aggiuntivi, per integrare quelle spese sostenute dai genitori che hanno dovuto tenere a casa i ragazzi in questo periodo”.
Per quanto riguarda i campionati, la presidente del Baiardo è piuttosto pessimista. “Se non c’è la sicurezza di poter giocare a porte aperte senza il minimo rischio per i miei tesserati, che hanno famiglie, vanno al lavoro, la mia idea è quella di non scendere in campo”.
E per il futuro ? “Le squadre che hanno il settore giovanile devono pensare di attingere in maniera importante dai propri ragazzi. Questo ci porterebbe a curare meglio i nostri settori giovanili, i ragazzi avrebbero un maggior senso di appartenenza e i costi di gestione si abbasserebbero”.

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