Samp cinica, Gabbiadini uomo provvidenza

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E’ Gabbiadini l’uomo della provvidenza per la Samp, quello che decide il derby della paura, quando a Marassi si sta materializzando la divisione della posta in una delle stracittadine più povere tecnicamente della storia. Quando le squadre entrano in campo , con la solita fantastica scenografia delle due tifoserie, con quella rossoblù in maggioranza visto che il Genoa gioca per calendario in casa, la classifica le vede al penultimo e terzultimo posto, dopo la vittoria del Brescia sul Lecce nell’anticipo del pomeriggio.

Tante le assenze su entrambi i fronti, più pesanti quelle genoane, con gli squalificati Pandev ed Agudelo, il lungodegente Kouamé, Zapata, Lerager, Favilli che va solo in panchina e Sturaro che deve alzare bandiera bianca nella rifinitura: Thiago rispolvera Sanabria a fianco di Pinamonti , inserisce Radovanovic in mezzo avanzando leggermente Schone ma preferisce portare in panchina ragazzi come Cleonise e Rovella lasciando fuori dal gruppo gente come Saponara, Gumus e Barreca ormai tagliati dal tecnico. Stupisce anche Ranieri, Gabbiadini non al meglio va in panchina e c’è Ramirez, dopo la febbre in settimana, ad aiutare Quagliarella, rientra dopo l’assenza De Paoli che si schiera sulla linea dei centrocampisti, con Thorsby più arretrato e Linetty ritorna titolare per il deludente Jankto, out in settimana al pari dei vari Bereszynski, Barreto, Bertolacci e Bonazzoli.

In avvio prende campo la formazione doriana ma nella prima mezz’ora annotiamo sul  taccuino solo gli ammoniti per un match di grande tensione agonistica ma povero di gioco e contenuti tecnici: Ghiglione, Cassata e Vieira finiscono tra i cattivi di Doveri che dimostra di essere anche generoso, ignorando subito un’entrata dopo due minuti di Criscito su Ramirez che avrebbe meritato il cartellino giallo mentre Romero e Vieira rischiano di finire anzitempo la loro partita, il difensore con un colpo violento sul volto di Quagliarella a centrocampo, con Orsato che colpevolmente non richiama al Var il direttore di gara per un episodio passibile della sanzione disciplinare e da rosso diretto, il centrocampista aggrappandosi a Schone ed impedendone una ripartenza pochi minuti dopo essere stato già ammonito.

Non succede quasi nulla, il primo squillo dopo diciotto minuti, quando Ramirez semina il panico entrando da destra nella difesa genoana e sul suo invito al centro Ekdal viene anticipato sottomisura, i pericoli portati dal Genoa partono entrambi dai piedi di Pajac, al 20’ la sua punizione da destra manda in crisi Audero ma la sfera sfila sul fondo poi al 38’ da sinistra il croato disegna un bel traversone sul quale Sanabria arriva solo a pizzicare la sfera che va abbondantemente sul fondo.

Inoperosi quindi i due portieri e qualche fischio all’uscita delle squadre per il riposo, difese che hanno prevalso su attacchi spuntati, centrocampisti con tanta corsa ma scarsissima qualità e Samp che nel finale di frazione deve fare a meno del suo elemento più importante nel reparto nevralgico, Ekdal s’infortuna nel contrasto regolare con Schone, prova a riprendere ma deve alzare bandiera bianca, entra Murillo che va a posizionarsi come difensore destro, con Thorsby spostato nel suo ruolo naturale di fianco a Vieira.

Prevale il possesso palla rossoblù, con Schone che nella posizione alle spalle delle punte non incide, con il suo traccheggiare lento ed inconcludente, Radovanovic che si limita al compitino, Ghiglione e Pajac che raramente sfondano sulle fasce e Pinamonti e Sanabria che vengono arginati senza problemi dalla coppia difensiva doriana. Stesso copione sull’altra sponda, con Quagliarella e Ramirez resi inoffensivi dal terzetto difensivo del grifone, con Vieira che spesso si picchia con l’attrezzo, Ekdal non particolarmente brillante  ed il solo Linetty che appare in buona condizione fisica ed atletica ma schierato fuori ruolo, al pari di De Paoli e Thorsby.

In avvio di ripresa è il Genoa a fare la partita, anche se in maniera sterile e dopo sette minuti è provvidenziale l’intervento sottomisura in corner di Murillo su Sanabria, servito da Ghiglione che era riuscito a sfondare a destra, lo spunto di Ramirez nei sedici metri viene fermato regolarmente dal “sandwich” genoano, con l’uruguaiano che cade e si prende il giallo di Doveri. Dopo venti minuti Thiago opera un doppio cambio, Jagiello rileva lo spento Schone ed Ankresen entra al posto di Pajac, la manovra genoana migliora ed al 23’ arriva il primo tiro nello specchio della porta, quando il sinistro di Criscito su punizione defilata dalla destra impegna Audero nella plastica respinta di pugno. Alla mezz’ora anche Ranieri cerca di sparigliare le carte di una partita bloccata e senza sussulti, entrano Gabbiadini e Caprari per Quagliarella e Ramirez ma sono ancora i rossoblù a provocare qualche brivido, approfittando di due sbavature del fin lì inappuntabile Ferrari, prima con una punizione alta di Sanabria dopo l’intervento scorretto al limite del centrale blucerchiato che, tre minuti dopo (siamo al 37’), liscia colpevolmente al limite dell’area lasciando via libera proprio al numero nove che anziché andare alla conclusione opta per un inutile tentativo a centro area a favore del fantasma di Pinamonti.

Ed arriviamo all’episodio decisivo, quello che decide il derby: siamo quasi al quarantesimo quando Murillo esce da destra dalla propria area e sventaglia verso il centrocampo dove la retroguardia genoana sembra amministrare la situazione, la sfera viene consegnata a Ghiglione che tenta di far girare la palla, sul corto passaggio si inserisce come un “furetto” Linetty che conquista campo, si lancia verso il vertice destro dell’area genoana e serve sulla corsa Gabbiadini che ha seguito l’azione, il bergamasco riceve la sfera con i giri contati e dal limite la tiene bassa e con il suo velenoso sinistro la indirizza a morire nell’angolino basso alla destra di Radu che, coperto da Criscito, si lancia ma non arriva a deviare la conclusione; esplode la Sud alle sue spalle, il sorriso si disegna sul volto del triste numero ventitre, inseguito dai compagni e da tutti i componenti della panchina a formare una piramide di gioia e felicità per il colpo che decide la stracittadina. Motta tenta la carta della disperazione, entra Cleonise ed esce capitan Criscito, Caprari conclude di poco alto sulla traversa, sulla rovesciata di Pinamonti allo scadere si chiudono le speranze del grifone, con il recupero in cui i blucerchiati gestiscono con qualche affanno ma senza correre rischi una vittoria di grande importanza, per la supremazia cittadina e soprattutto per la classifica.

Il pari senza reti avrebbe fotografato al meglio novanta minuti davvero miseri tecnicamente ma alla fine la Samp ha saputo sfruttare cinicamente l’errore di un avversario per vincere il derby dove continua la serie positiva , cinque vinti nelle ultime sette sfide e Genoa che fallisce l’appuntamento con la partita più importante  dal maggio 2016; il possesso palla predicato da Motta (64 contro 36 per cento nello score finale) ancora una volta non ha pagato ed ha avuto ragione il pragmatismo di Ranieri, già mister derby in passato a Torino e Roma. Un’iniezione di fiducia che la Samp dovrà capitalizzare al meglio, attesa da due partite sulla carta proibitive contro Juve e Milan a S.Siro prima di ricevere il Brescia mentre il Genoa, penultimo e che con questa sconfitta (la quinta a domicilio) vede allontanarsi il treno della salvezza, dovrà necessariamente strappare punti dalle trasferte in casa Inter e a Verona, inframezzate dal match casalingo contro il Sassuolo, prima della fine del girone d’andata, per non “girare” ad una quota che potrebbe precludere la possibilità di una rimonta in classifica.

Marco Ferrera

GENOA-SAMPDORIA 0-1

Reti: s.t. 40’ Gabbiadini

GENOA (3-4-1-2): Radu 5,5 – Biraschi 6,5 Romero 6 Criscito 5,5(43’ s.t. Cleonise n.c.) – Ghiglione 4,5 Cassata 6 Radovanovic 5,5 Pajac 5,5 (20’ s.t. Ankersen 6) – Schone 4,5 (20’ s.t. Jagiello 6) – Sanabria 5,5 Pinamonti 4,5 All: Motta 5

SAMPDORIA (4-4-1-1): Audero 6 – Thorsby 6 Ferrari 6 Colley 6 Murru 6 – De Paoli 5,5 Ekdal 6 ( 45’ p.t. Murillo 6,5) Vieira 5 Linetty 7 – Ramirez 5,5 (30’ s.t. Gabbiadini 8) – Quagliarella 5 (30’ s.t. Caprari 6) All: Ranieri 7

Arbitro: Doveri 5,5

Note: serata non fredda, spettatori 32.000 circa. Ammoniti Ghiglione, Cassata, Criscito, Romero, Cleonise (G) Vieira, Ramirez, Colley (S)  Calci d’angolo 3-3

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