Sampdoria: la vittoria di Bergamo e l’esplosione del talento di Andersen

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Una granitica e pragmatica Sampdoria espugna il difficile terreno bergamasco certificando la crisi di risultati dell’undici di Gasperini. Una vittoria arrivata al termine di novanta minuti molto intensi agonisticamente in cui la squadra di Giampaolo ha saputo capitalizzare al massimo la palla inattiva che ha portato al blitz vincente di Tonelli, arrivato quando si entrava nell’ultimo sesto di partita.

I nerazzurri cercano quella vittoria che manca dalla prima giornata anche per dimenticare le polemiche seguite all’immeritata sconfitta di sette giorni prima a Firenze: per l’occasione il tecnico di Grugliasco , nel suo classico 3-4-2-1, ripropone sulla linea difensiva il recuperato Masiello, con Gomez e Pasalic alle spalle dell’ex Zapata. Giampaolo fa rifiatare Barreto, riporta Praet sulla linea dei centrocampisti e con Caprari , fresco di convocazione azzurra, alle spalle di Defrel e Quagliarella, schiera una Samp a trazione anteriore, puntando sulle qualità tecniche dei suoi.

La prima fase del match è un’ autentica battaglia in ogni porzione di terreno, i padroni di casa vanno in raddoppio sistematico dei doriani, impedendone la consueta manovra che parte dalle retrovie, il primo squillo pericoloso dopo venti minuti è targato Samp, ad onta di una fase iniziale in cui sono Gomez e compagni a fare maggiormente la partita: Andersen rimasto in zona d’attacco dopo azione d’angolo è bravo a prendere il tempo a tutti all’altezza del dischetto ma il suo preciso colpo di testa viene deviato in corner con un gran riflesso da Gollini, che si lancia alla sua destra per deviare la pericolosa incornata. Passa solo un minuto per pareggiare le occasioni, Hateboer arriva scoordinato su un lungo traversone da destra e sottomisura alza la mira davanti ad Audero.

Masiello deve arrendersi e lasciare il posto a Mancini, la Samp fatica ad uscire dal guscio, con Caprari incapace di crearsi quegli spazi fondamentali per fare male agli avversari, Zapata ingaggia parecchi duelli con Andersen, che viene prematuramente ammonito ed al 27’ l’ex doriano va vicinissimo al suo primo gol in campionato: Gomez lavora bene un pallone sulla sinistra, scodella come il Dio del calcio comanda un preciso cross a rientrare all’altezza del dischetto dove lo stacco imperioso del colombiano che ruba il tempo a tutti va a stamparsi sul palo alla destra del battutissimo Audero.

Samp fortunata nella circostanza e graziata anche in finale di tempo , prima da Gomez la cui conclusione da posizione defilata coglie il palo esterno del numero uno doriano e subito dopo da Toloi la cui ciabattata denota le sue pecche in fase offensiva e viene sventata ancora da Audero con i piedi “alla Garella”.

Si va al riposo con la squadra di Gasperini che si sente in credito con la fortuna, la Samp piuttosto timida ha però concesso poco in rapporto alla pressione dei padroni di casa che, pur spendendo tantissimo, non sono riusciti a certificare la loro supremazia territoriale, spendendo molto soprattutto nella zona nevralgica del campo.

Cala l’intensità della pressione nerazzurra nei primi dieci minuti della ripresa, la retroguardia blucerchiata non rischia nulla e si arriva all’11’ quando il Gasp decide di rilevare uno spento Pasalic inserendo Ilicic, con Ramirez che poco dopo entra in campo al posto di un inconcludente Caprari. Nel frattempo Murru era stato straordinario nella diagonale difensiva per murare Zapata ad un passo dal gol e due minuti dopo il suo ingresso Ramirez, dopo pregevole scambio in velocità con Quagliarella, si presentava in area davanti a Gollini ma il suo destro sul primo palo faceva fare bella figura all’estremo locale, che deviava in corner quando l’uruguaiano avrebbe potuto fare male con un destro incrociato.

Finiva anche la partita di Zapata rilevato dal funambolico Barrow, protagonista da subito e ben murato in area di mestiere da Bereszynski, cresce lo spessore della prestazione doriana soprattutto in mezzo al campo, dove Praet ed Ekdal escono spesso vincitori dai duelli con i dirimpettai in nerazzurro, la linea difensiva raramente va in affanno, con la crescita esponenziale di Bere e Murru sulle fasce e con la complementarietà difensiva di Tonelli ed Andersen, che giganteggia e ripropone la manovra uscendo da situazioni complicate senza andare mai in affanno; la migliore partita di questo “danesino” di cui sentiremo tanto parlare, dotato anche di un piedino molto educato per essere un difensore centrale, vediamo in lui tutte le qualità per diventare il prossimo gioiellino della bacheca blucerchiata. E quando la mezz’ora se ne è andata da sessanta secondi Ramirez va a battere un corner dalla sinistra del fronte d’attacco blucerchiato, la parabola arcuata cade all’altezza del dischetto dove Tonelli sfrutta il blocco di Andersen su un avversario e con un terzo tempo da giocatore di basket impatta con la fronte ed infila la sfera sul palo destro, dove Gollini non può arrivare. Esulta lo spicchio fasciato di blucerchiato del “Brumana”, che ora si chiama “Atleti azzurri d’Italia”, la Dea non ci sta ad alzare bandiera bianca ed il finale è una sofferenza, Barreto e Kownacki rilevano Linetty e lo stremato Defrel, autore di un match tutto corsa e cuore ed Audero diventa protagonista quando nel recupero si lancia sulla sua destra a stornare in corner il destro dal limite di Toloi.

Ed è la festa per i ragazzi in biancocerchiato, tre punti davvero importanti e forse insperati contro un undici che, ad onta dell’attuale deficitaria classifica, rimane formazione di grande valore e spessore tecnico- agonistico. Una Samp che ha dimostrato di saper essere squadra, ad onta della giovane età di tanti suoi protagonisti e che ha blindato rispetto alla scorsa stagione la propria porta: quattro sole reti subite dopo otto turni, tenendo la propria porta inviolata in quattro occasioni, fanno ben sperare per il futuro dell’undici di Giampaolo, troppe volte colpevolizzato e criticato per alcune sue scelte ma a nostro avviso raramente gratificato per quanto meriterebbe, un tecnico il cui lavoro di costruzione e crescita del gruppo viene a volte sottovalutato e non applaudito per quanto meriterebbe.

ATALANTA-SAMPDORIA 0-1

Marcatori: 31’ s.t. Tonelli

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini 6,5 – Toloi 6 Palomino 5,5 Masiello n.c. (24’ p.t. Mancini 5,5)- Hateboer 5,5 De Roon 6 Freuler 6 Castagne 5,5 – Gomez 5,5 Pasalic 5 (12’ s.t. Ilicic 5,5)- Zapata 6 (21’ s.t. Barrow 5,5) All. Gasperini

SAMPDORIA (4-3-1-2): Audero 6,5- Bereszynski 7 Tonelli 7,5 Andersen 7,5 Murru 7 – Praet 6,5 Ekdal 6,5 Linetty 6 (39’ s.t. Barreto n.c.) – Caprari 5 (15’ s.t. Ramirez 6)- Quagliarella 6 Defrel 6,5 (41’ s.t. Kownacki n.c.) All. Giampaolo

Arbitro: Irrati 7 di Pistoia

Note: giornata di sole, spettatori 19.164, ammoniti De Roon – Ilicic (A) Andersen – Praet – Bereszynski – Linetty

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