Per i ragazzi delle Scuole superiori di secondo grado la mattinata del 6 aprile coi “Giochi e Sport della Mente e di Precisione” (con la partecipazione di Coni Liguria, Coni Genova, ABG, FID, FSI, FIB, UITS, FITARCO e Labyrinth) è stata una preziosa occasione per conoscere nuove attività e scoprire anche di avere qualche attitudine. Tra le varie attività presso il campo coperto al piano superiore della struttura dell’ABG gli alunni hanno avuto modo di dedicarsi al tiro a segno, con carabina e pistola, seguiti da Domenico Ruggiero e Luca Vallebona per la Unione Italiana Tiro a Segno e Tiro a Segno Nazionale Genova.
A quale età è possibile avvicinarsi a questa disciplina?
“I giovani possono avvicinarsi a questa attività già a 12 anni con le pistole ad aria compressa e a 16 con quelle a fuoco nelle strutture della UITS che è riconosciuto come ente pubblico dallo Stato, poi è necessario prendere il porto d’armi specie per le attività sportive e le competizioni a livello nazionali. Le attività sportive che vanno sino alle competizioni olimpioniche sono numerose e ci sono varie specialità, a cominciare dalle classiche pistola e carabina ad aria compressa o a fuoco con differente calibro e poi varie tipologie di tiro basate sulla precisione (classico e accademico), rapidità e dinamicità, come ad esempio bersagli meno vincolati dal punto di vista della precisione ma in cui ci si focalizza sulla tecnica e la dinamicità di bersagli mobili da colpire in un certo tempo (tiro rapido sportivo). Sono tante le scuole e associazioni, ma specialmente la UITS ha carattere di ente pubblico che emette certificati, utili non solo in ambito sportivo come nel caso dei certificati delle Guardie Giurate. Sovente ci si iscrive a più di una associazione iniziando una trafila di corsi e attività presso varie scuole e associazioni, apprendendo a lungo ed entrando in seguito nella UITS”.
Com’è la percezione dall’esterno di questo sport?
“Questa disciplina sportiva è vista con grande diffidenza, più di altre attività. Ci sono attività e discipline che sono viste con maggiore benevolenza per i loro caratteri che favoriscono la concentrazione e l’equilibrio “zen” che si possono trovare anche nel tiro a segno. Invece questa disciplina non rientra in questa fascia di sport ben visti dal pubblico che non è più pericolosa di altre. La gente che pratica questo sport molto molto difficilmente è stata protagonista di comportamenti riprovevoli. Viene demonizzato lo strumento e non si valuta piuttosto i soggetti che li usano, generalizzando e usando questo come spauracchio, criticando chi usa questo strumento come sport e non abbastanza chi lo utilizza al di fuori”.
Viceversa potenzialmente i videogiochi potrebbero essere più deleteri; come fate a coinvolgere i ragazzi?
“Sono anzi più violenti i videogiochi che il tiro a segno. Come prima cosa in questa disciplina viene insegnata la sicurezza e la disciplina; la concentrazione è fondamentale anzitutto per non farsi male. È un atteggiamento indispensabile da cui parte tutta l’attività, indispensabile per un’attività molto tattica con molte tecniche, che richiedono molta attenzione per poter prendere l’obbiettivo in modo preciso, il centro del bersaglio oltre all’attenzione e allo studio delle leggi necessarie per la responsabilità nella sicurezza sia personale sia con chi ti circonda”.
Che tipo di tornei organizzate a livello competitivo?
“Ci sono tante gare a livello regionale e campionati, che proseguono poi a livello nazionale e olimpico, poi gare tra appassionati, con numerose discipline e diversi strumenti anche con armi storiche. Ci sono molti collezionisti appassionati di armi ad avancarica, in alcuni casi riconosciuti e molto apprezzati per le ricostruzioni storiche. Sul sito della UISP sono presenti tutti i diversi tipi di attività e disciplina. Dipende molto anche dalle strutture locali. A Genova ad esempio il poligono di tiro si trova a Quezzi, in una località non facilmente raggiungibile”.
AV