Marco Giampaolo parla in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Sampdoria di domani sera a San Siro.
Non c’è tempo per godere della cinquina rifilata sabato sera al Crotone. Domani, martedì, si torna nuovamente in campo, questa volta contro una delle corazzate di questo campionato: l’Inter, seconda in classifica. «Il tempo per preparare questa partita non c’è stato – spiega Marco Giampaolo in conferenza a Bogliasco -. Ma per i nostri avversari vale lo stesso. Una mia valutazione? Hanno i connotati della squadra forte, che sa quello che vuole: sono imbattuti e hanno la miglior difesa. Storicamente parliamo di un club anarchico e ricco di qualità, ma questa volta c’è anche l’organizzazione. Spalletti è stato bravissimo. Sono cresciuti molto e ora sono lì a giocarsela per lo Scudetto».
Giampaolo: “Inter di un’altra dimensione”
Abito. «L’avversario è tosto – insiste l’allenatore doriano – e l’ultima vittoria è ormai un ricordo. Il nostro futuro è già domani e noi siamo rivolti mentalmente a questo impegno. Farò vedere ai ragazzi video su video dei nerazzurri. Noi sappiamo bene ciò che vogliamo, ma l’Inter ha un’altra dimensione rispetto a noi. Ognuno veste l’abito che può permettersi. E io nel mio ci sto bene. I colori blucerchiati mi piacciono».
Consapevolezza. In una griglia ipotetica Spalletti ha piazzato il Doria al sesto posto finale della graduatoria. «Mi vuole bene e a volte esagera – ci scherza su -. Il campionato è lungo e non abbiamo la forza di pensare ad altro che partita dopo partita». Circa sei mesi fa a San Siro finì 1-2. «Troveremo una squadra diversa rispetto alla scorsa stagione – puntualizza il mister -. Oggi hanno una consapevolezza e una struttura davvero diversa. L’allenatore è in sintonia con la squadra: ha un collettivo fatto di persone che lo seguono».
Ministeri. In settimana sono girati un po’ di epiteti tra un siparietto televisivo e un altro. Sarri Ministro dell’Economia e Spalletti della Difesa. Allora, che ministero spetta a Giampaolo? «Io sono all’opposizione, come tutta la Sampdoria – ribatte il tecnico abruzzese – . Non ho certo poltrone da occupare».