Contestazione, Mandorlini e giocatori: il Genoa è allo sbando

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Il Genoa è al punto di non ritorno. La contestazione infuria contro Preziosi e la squadra, in campo oltre ai giocatori anche Mandorlini sbaglia tutto.

La crisi continua, anzi peggiore. Il Genoa perde 5-0 contro l’Atalanta, la Gradinata Nord contesta pesantemente, come annunciato alla vigilia, il presidente Preziosi che poi prende la parola e spara a zero sugli ultrà. Un pomeriggio nerissimo in cui in campo i giocatori sembrano fantasmi e chi li guida sbaglia tutto.

Tutti gli errori di Mandorlini

Il Genoa di Mandorlini è salvo ma...
Il Genoa di Mandorlini è salvo ma…

Si perché Mandorlini nel giorno in cui di fronte aveva l’ex Gasperini  e la sua macchina rodatissima decide di cambiare in alcuni ruoli fondamentali. La prima rivoluzione coinvolge Izzo, spostato da difensore centrale a mediano. Un errore clamoroso, non solo perché con il napoletano in impostazione si rinuncia a giocare, ma soprattutto perché il tecnico è andato a toccare l’unico reparto, la difesa, che sembra funzionare. Con Izzo impegnato a rincorrere uomini e palloni nel cuore del campo si sono persi anche Munoz, Burdisso e Gentiletti, mai aiutati dal centrocampo con un impresentabile Ntcham, e così la partita è diventata un tiro al bersaglio.  In porta Mandorlini sceglie Rubinho, il brasiliano non ha colpe, certo, ma ora bisognerà capire come l’allenatore deciderà di gestire Lamanna, fatto fuori per un portiere che da anni non giocava una partita da titolare.
Il 5-0 di ieri è un macigno per il futuro del tencico, Udine potrebbe già essere l’ultima spiaggia e si parla dei possibili sostituti: Juric, di ritorno, o Stellini, promosso dalla Primavera.

Le colpe dei giocatori

Nel giorno della contestazione, dura e aspra contro Preziosi, sul bando degli imputati ci sono anche, e finalmente, i giocatori. C’è chi corre poco e male (Ntcham), chi sbaglia tutto (Pinilla), chi da capitano guarda la barca affondare senza provare mai a dare un segnale (Burdisso), e chi anche per la giovane età si perde tra paure e incomprensioni con i compagni (Simeone). Se il Genoa è allo sbando la colpa non può essere solo della società e degli allenatori, dal Palermo in poi giocatori non hanno più mostrato grinta, cattiveria e un minimo di amore per la maglia. E quest’ultimo è sicuramente il peccato più grave.

La contestazione al Presidente del Genoa Preziosi

La contestazione al presidente del Genoa Preziosi
La contestazione al presidente del Genoa Preziosi

Certo, quando la situazione è così, chi è in cima alla torre di controllo ha sicuramente le colpe più importanti. Le continue cessioni hanno distrutto ogni tipo di senso di appartenenza, i giocatori non riescono a capire che cosa vuol dire vestire questa maglia, gli allenatori vanno e vengono  senza lasciare traccia. I contestori invitano Preziosi a lasciare, lui promette che lo farà, ma solo davanti ad un imprenditore serio, mentre lo cercherà la contestazione continuerà. La crisi del Genoa non è ancora finita.

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