I precedenti di Inter-Sampdoria: la partita delle rimonte impossibili

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Marco Ferrera racconta i precedenti di Inter-Sampdoria. Nel 2005 e nel 1996 due rimonte clamorose, una per parte.

In 59 trasferte in casa dell’Inter la Samp è tornata vittoriosa in sole 7 occasioni, con 16 pareggi e ben 36 sconfitte.

Il 20 Febbraio 2016 la formazione guidata da Montella uscì battuta per 3-1, con i gol di D’Ambrosio, Miranda ed Icardi e rete della bandiera a tempo scaduto di Quagliarella, la stagione precedente, il 29/10/2014, solo un rigore di Icardi al novantesimo piegò la squadra di Mihajlovic, vicinissima al vantaggio prima con una traversa di Duncan e successivamente con un miracolo di Handanovic su Eder: fu la prima sconfitta stagionale per la Samp.

Proprio la prima trasferta con Sinisa in panchina , il 1/12/2013, fruttò ai blucerchiati l’ultimo risultato utile al “Meazza”: il chirurgico sinistro da fuori area di Renan nel finale riequilibrò il punteggio dopo il rapido vantaggio firmato Guarin.

In pareggio terminò anche il match del 20/2/2010, la famosa partita delle “manette” di Mourinho, con il “Biscione” in nove nella prima frazione per le espulsioni di Samuel e Cordoba e con la Samp incapace di colpire in doppia superiorità numerica, con Pazzini espulso nella ripresa e Storari miracoloso nel finale su Eto’o.

Inter-Sampdoria 3-2: la pazzesca rimonta del 2005

Match pazzesco quello del 9/1/2005, con doppio vantaggio ospite firmato Tonetto e Kutuzov, che realizzò lo 0-2 a cinque minuti dalla fine. Mentre parte del pubblico nerazzurro lasciava a quel punto amareggiato lo stadio, Martins al 90’ segnò un gol che pareva inutile ma che diede il via a sei minuti da incubo per gli uomini di Novellino: al terzo minuto di recupero arrivò il pari di “Bobo” Vieri e proprio sul filo di lana la rasoiata di Recoba da venticinque metri infilò Antonioli , sugellando un’incredibile rimonta.

Inter-Sampdoria 3-4: la rimonta blucerchiata del 1996

La Samp non vince a Milano nerazzurra dal 15/12/1996, finì 4-3 con vantaggio ospite di Montella, pareggio di Berti e sorpasso dell’ex Marco Branca, con nuovo pari dell’”aeroplanino” e ancora il gol di Branca; negli ultimi cinque minuti arrivarono il pari di Franceschetti ed il sorpasso di Mancini.

Nello stesso anno solare, il 10 Aprile, fu decisivo Enrico Chiesa con una doppietta e non si può dimenticare la vittoria più importante ottenuta a S.Siro, quella del 5 Maggio 1991, i novanta minuti che di fatto consegnarono lo scudetto allo squadrone allenato da Vujadin Boskov: Beppe Dossena e Gianluca Vialli regalarono ad oltre diecimila tifosi impazziti un trionfo indimenticabile, con Pagliuca grande protagonista e capace di ipnotizzare Matthaeus sullo 0-0 dal dischetto. E dopo quindici giorni fu tricolore , grazie alla vittoria a Marassi sul Lecce.

Nei primi anni ottanta stava nascendo la grande Samp di Paolo Mantovani e dopo cinque stagioni in cadetteria la prima trasferta che attendeva l’undici di Ulivieri fu proprio a casa dell’Inter: gli acuti di Trevor Francis e di un imberbe Roberto Mancini resero inutile il gol di Hansi Muller; anche la stagione successiva la Samp sbancò Milano alla prima giornata e fu la grande giornata di Trevor Francis, uno dei più forti attaccanti mai visti in blucerchiato. Fulvio Collovati, difensore interista, ricorda ancora quella giornata , con lo “striker” britannico che lo fece letteralmente impazzire  e realizzò uno straordinario gol, partendo in progressione all’altezza del centrocampo ed infilando Zenga con un sinistro all’incrocio dei pali, una rete tanto bella che fece parte di una sigla televisiva.

I precedenti di Inter-Sampdoria: la rimonta del ’72

Il pallone racconta che il 9/1/1972 , quando non c’erano le pay-tv, le emozioni si vivevano sul campo o si trepidava all’ascolto di “Tutto il calcio minuto per minuto”, che si collegava solo all’inizio dei secondi tempi. E sul punteggio di 4-2 ad un quarto d’ora dal termine molti dei tifosi blucerchiati che ascoltavano le mitiche voci di Bortoluzzi, Ameri, Ciotti e Provenzali spensero il transistor: nessuno poteva immaginare che gli allora campioni d’Italia, con giocatori del calibro di Facchetti, Burgnich, Mazzola, Corso e Boninsegna, potessero consentire una rimonta doriana. Ed invece, grazie ad un gol di Marcello Lippi ed al rigore trasformato nel finale con la consueta freddezza dal grande ex Luisito Suarez, arrivò l’incredibile pareggio con quattro gol per parte. Citiamo gli eroi di quel pomeriggio, rigorosamente dall’uno all’undici:  Battara, Sabadini, Sabatini, Boni, Negrisolo, Lippi, Casone, Lodetti, Cristin, Suarez, Fotia.

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