Tre partite giocate insieme per Pinilla e Simeone, ma nessun gol e prestazioni al di sotto delle attese. Mandorlini potrebbe cambiare.
Appena arrivato al Genoa Mandorlini ha provato a fare quello che in molti chiedevano a Juric. Cambiare modulo e provare a far giocare insieme due centravanti. Prima erano Pavoletti e Simeone, oggi sono il Cholito e Pinilla. Era una via, si sperava breve, per arrivare al gol, senza sbilanciare la squadra vista l’attitudine di entrambi al ripiegamento difensivo.
Pinilla-Simeone insieme nel Genoa: esperimento fallito

Il duo sudamericano però non funziona. Insieme Simeone e Pinilla fanno fatica perché spesso si trovano a giocare lontano dall’area di rigore, loro ambiente naturale. Certo la squadra non li aiuta, arrivano pochissimi cross e i centrocampisti centrali non riescono a servire con continuità i due attaccanti. Così i bomber designati dell’era Mandorlini sono costretti ad uscire dal centro del campo andando a cercare spazi sugli esterni dove entrambi sono pesci fuor d’acqua.
Il derby è stato un esempio lampante, spesso è stato Simeone a lanciarsi sulla destra o sulla sinistra senza però impensierire mai i difensori della Sampdoria. Non è di sicuro colpa del Cholito, il suo dna è quello dell’attaccante d’area da rigore, deve stare vicino la porta e colpire con una squadra che gli gira attorno. Così ha segnato dieci gol nella sua prima stagione in serie A, così può risultare decisivo.
Discorso analogo per Pinilla che dalla sua ha anche il fisico per sfondare in area di rigore ma non adatto alle corse e ai dribbling sulle fasce. Il cileno combatte sempre ma non ha quasi mai avuto l’occasione di segnare un gol. Contro il Milan forse sarebbe meglio cambiare qualcosa dando la possibilità o a Simeone o a Pinilla di giocare al centro dell’attacco affiancato da uno o due uomini di qualità. Insomma in poche parole tornare a fare i bomber.