Tempesti infinito, 14 stagioni a Recco: “quanti stimoli!”

Stefano Tempesti, portiere della Pro Recco

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La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni. Stefano Tempesti, il più forte portiere del mondo, si appresta a vivere la sua quattordicesima stagione in biancoceleste. Ha vinto tutto, in Italia e in Europa; in campionato da undici anni conosce una sola parola: scudetto. Eppure la pancia non è piena, perché il campione punta sempre a migliorarsi anche quando gli altri pensano che alla perfezione non si possa aggiungere altro.
Stimoli – “La fortuna di giocare in una società come la Pro Recco fa sì che ogni anno ci siano sempre grandi motivazioni – osserva il capitano -. Ti confronti con campioni che hanno vinto tante medaglie e poi ritroviamo Vujasinovic: abbiamo giocato insieme e alzato al cielo molti trofei, siamo stati la prima squadra a fare il Grande Slam e rivederlo nella veste di allenatore è un onore e un privilegio. Poi sinceramente trovare gli stimoli non è difficile quando fai un lavoro così bello che ti appassiona”.

Budapest – Negli ultimi mesi il portierone è salito sulle montagne russe delle emozioni: l’infortunio all’occhio a pochi giorni dalle finali di Champions League, l’operazione, la riabilitazione, l’Olimpiade di Rio con la gioia del bronzo. Ecco perché l’appuntamento di Budapest, in agenda il prossimo maggio, può rappresentare l’occasione per mettersi alle spalle la beffa della scorsa stagione: “È stato un evento particolare – ricorda Stefano – il mio infortunio a ridosso delle semifinali ha destabilizzato il gruppo. Evidentemente era destino che andasse così. Speriamo quest’anno di arrivare nelle migliori condizioni e prenderci qualcosa di importante”.

Progetto giovani – La nuova filosofia della società punta ad affiancare giovani talenti a campioni già affermati. L’arrivo di Alesiani, Di Somma e Bruni va proprio in questa direzione. Ai più esperti del gruppo toccherà il non facile compito di aiutarli a crescere rapidamente: “Ci sono tanti ragazzi e questo – scherza il portiere – ti fa sentire sempre più vecchio. Dovremo essere bravi a trasmettere serenità nei momenti difficili che inevitabilmente si presenteranno lungo la stagione. Bisogna sempre ricordarsi, però, che gli incidenti di percorso fanno parte del gioco e che i conti si fanno alla fine”.

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