Polvere di Stelle – Montella firmò l’ultima vittoria della Samp a Milano

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C’è anche un 7-1 tra i precedenti di Inter-Sampdoria a S. Siro: era il 25 marzo 1956 e la navicella blucerchiata andò incontro alla più sonora batosta della sua storia, eguagliata nel gennaio 1961 da un identico punteggio a favore dell’Udinese.

Ultimo incrocio in campionato il 29/10/2014, con un rigore trasformato da Icardi al novantesimo, al termine di una partita giocata con grande attenzione dall’11 di Mihajlovic, vicino alla rete nel primo tempo con una traversa di Duncan e con Handanovic miracoloso nel finale su conclusione di Eder. Fu la prima sconfitta della scorsa stagione per la Samp.

L’ultimo pari è del 1/12/2013 (prima in trasferta con Sinisa in panchina), finì 1-1 con gol di Guarin nel primo tempo e acuto finale di Renan con un chirurgico sinistro dalla distanza mentre terminò senza reti il 20/2/2010: la famosa partita delle “manette” di Mourinho, con un “Biscione” in nove nella prima frazione per le espulsioni di Samuel e Cordoba e con la Samp incapace di colpire in doppia superiorità numerica. Nella ripresa venne espulso Pazzini e nel finale Storari negò una clamorosa beffa sulla conclusione di Eto’o.

Incredibile quanto avvenne il 9/1/2005: la rete di Tonetto in chiusura di prima frazione fece sognare a lungo la Gradinata Sud trasferitasi in terra lombarda, sogno che parve diventare realtà quando, al 40’ della ripresa, Kutuzov realizzò il raddoppio. Mentre parte dell’esigente platea meneghina sfollava dai gradoni del “Meazza”, Martins segnò al 90’ una rete che pareva ormai inutile, ma da quel momento iniziarono sei minuti da incubo, al terzo dei quali “Bobone” Vieri segnò la rete dell’incredibile pari; ma non era finita perché all’ultimo dei secondi di recupero il “Chino” Recoba inventava dai venticinque metri una rasoiata che inchiodava Antonioli.

Il pallone racconta che il 9/1/1972, quando non c’erano le pay-tv, le emozioni si vivevano sul campo o si trepidava all’ascolto di “Tutto il calcio minuto per minuto”, che si collegava solo all’inizio dei secondi tempi. E sul punteggio di 4-2 ad un quarto d’ora dal termine molti dei tifosi blucerchiati che ascoltavano le mitiche voci di Bortoluzzi, Ameri, Ciotti e Provenzali spensero il transistor: nessuno poteva immaginare che gli allora campioni d’Italia, con giocatori del calibro, tra gli altri, di Facchetti, Burgnich, Mazzola, Corso e Boninsegna, avrebbero consentito la rimonta doriana. Ed invece, grazie ad una rete di Marcello Lippi ed a un rigore trasformato nel finale con la consueta freddezza da Luisito Suarez, grande ex dell’Inter di Helenio Herrera e Angelo Moratti , arrivò l’incredibile 4-4. Gli eroi di quella giornata, rigorosamente dall’1 all’11: Battara, Sabadini, Sabatini, Boni, Negrisolo, Lippi, Casone, Lodetti, Cristin, Suarez, Fotia.

Nei primi anni Ottanta stava nascendo la Samp d’oro targata Paolo Mantovani e dopo cinque stagioni in cadetteria la prima trasferta che attendeva l’undici di Ulivieri fu proprio a casa del “Biscione” nerazzurro: gli acuti di Trevor Francis e di un giovanissimo Roberto Mancini resero inutile la rete di Hansi Muller; successo replicato la stagione successiva, alla prima giornata. Fu la grande giornata di Trevor Francis, uno dei più grandi attaccanti della storia blucerchiata, la cui carriera fu condizionata dai numerosi infortuni. Fulvio Collovati, difensore interista e fresco campione del mondo, ricorda ancora quella giornata, con lo “striker” inglese che lo fece impazzire e realizzò uno straordinario gol decisivo, partendo in progressione all’altezza del centrocampo e infilando Zenga con un sinistro all’incrocio dei pali, una rete tanto bella che diventò una sigla televisiva.

E come si può dimenticare la vittoria del 5 maggio 1991, i novanta minuti che di fatto consegnarono lo scudetto allo squadrone allenato da Vujadin Boskov: Beppe Dossena e Gianluca Vialli regalarono ad oltre diecimila tifosi ebbri di gioia e felicità un trionfo indimenticabile, in una partita vietata ai deboli di cuore, con Pagliuca protagonista e capace anche di ipnotizzare Matthaeus sullo 0-0 dal dischetto. Dopo quindici giorni arrivò la matematica certezza del titolo, grazie al successo contro il Lecce al Ferraris. Pagliuca, Mannini, Invernizzi, Pari, Vierchowod, Pellegrini, Lombardo, Cerezo, Vialli, (Lanna), Mancini, Dossena (Ivano Bonetti) i protagonisti dell’impresa.

Il 10/4/1996 decise una doppietta di un altro grande protagonista, Enrico Chiesa ed il 15 dicembre dello stesso anno arrivò l’ultimo successo nella Milano nerazzurra: un pirotecnico 4-3, con vantaggio siglato in avvio da Montella, pareggio di Berti e sorpasso dell’ex Marco Branca in finale di tempo, con nuovo pareggio dell’”aeroplanino” in avvio di ripresa, subito replicato dal 3-2 ancora di Branca. Ma negli ultimi cinque minuti, a testimonianza di uno spettacolo ed un pathos che tra queste due formazioni raramente è mancato, arrivarono il pari di Franceschetti e il sorpasso di Roberto Mancini, che fissò il 4-3 finale.

Da quel giorno solo sconfitte e qualche pari: il bilancio totale è ampiamente favorevole ai padroni di casa, con 35 vittorie, 16 pareggi e 7 vittorie doriane: a Montella e i suoi ragazzi il compito di andare alla caccia dell’ottava meraviglia.

MARCO FERRERA

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