Negli ultimi anni va sempre più di moda, all’interno del mondo del calcio e non, il mental coach. Sampdorianews.net ha intervistato in esclusiva Diego Panicucci, mental coach di numerosi atleti, tra i quali spicca Pedro Obiang.
Da quanto tempo ha preso piede la vostra professione nel mondo del calcio? “Purtroppo arriviamo un po’ indietro, il nostro calcio è un po’ conservatore, all’estero sono già avanti da diversi anni. Ho avuto l’opportunità di parlare con i dirigenti di un grande club spagnolo, i quali sono rimasti completamente estasiati dal mio lavoro svolto con i giocatori, erano partecipi, affascinati, ho notato la differenza tra l’impatto con loro e nel contesto nostrano. In Spagna sono primi nel calcio sia come club che come nazionale, sono primi nel motociclismo, nella formula uno, nel basket, questo conferma che l’allenamento mentale è determinante per avere un certo tipo di risultato. In Italia comunque da qualche tempo collaboro con alcuni Agenti di Giocatori interessati a questo lavoro e che offrono i miei servizi ai propri atleti. Lo stato mentale condiziona la performance dell’atleta, determina il risultato di una partita e la carriera dell’atleta. Ultimamente in serie A, soprattutto nei giovani allenatori, si cerca un approccio più mentale del Calcio, si continua a curare la parte tecnico-tattica, ma si nota una certa sensibilizzazione sotto questo profilo, ci stiamo arrivando anche noi italiani pian piano”.
La diffusione del vostro lavoro e l’età dei giocatori che si rivolgono al mental coach. “Si riscontra una maggior richiesta soprattutto da calciatori giovani, i quali possono contare su una mentalità più aperta. Il calcio moderno è frenetico e finora si concentrava nel formare e sviluppare il Calciatore solo sotto il punto di vista tecnico, tattico, della fisioterapia, della cura dell’alimentazione ecc, la parte mentale era stata lasciata un po’ da una parte. Oggi invece si inizia a dare un’altra indicazione, i giocatori desiderosi di eccellere e dare il proprio massimo vanno alla ricerca di questo allenamento che porta risultati certi. Ho avuto anche giocatori più anziani in serie A, ogni giocatore che decide di avere un mental coach ha l’obiettivo di migliorare, crescere, accrescere il proprio potenziale, è un Campione, non si accontenta mai, cerca costantemente di migliorarsi”.
Tra i giocatori con i quali lavori spicca il nome di Pedro Obiang. Con il centrocampista blucerchiato quando è iniziato tale percorso e in lui quali caratteristiche hai avuto modo di conoscere? “Con Obiang abbiamo intrapreso il lavoro dal novembre 2013, Pedro a tutti gli effetti è un Campione vero, un ragazzo che mette una serietà e un impegno in tutto quello che fa davvero encomiabile, cerca con costanza, forza, dedizione di migliorarsi sempre, entrambi siamo molto contenti e soddisfatti del lavoro che stiamo facendo, tra i ragazzi con i quali sto lavorando sicuramente Pedro ha un potenziale da vero Campione”.
Quest’anno Obiang sta offrendo un rendimento al di sotto delle aspettative, inferiore rispetto all’ottima stagione passata. Quale giocatore devono aspettarsi i tifosi blucerchiati, lo rivedranno presto a quegli elevati livelli di rendimento? “Ne sono certo, Pedro tornerà più forte di prima questa è una certezza. Stiamo parlando di un ragazzo che sta lavorando per la Samp con intensità e dedizione sotto tutti gli aspetti, è legato fortemente ai colori della Samp, ha un encomiabile impegno professionale, è un grandissimo professionista, sono convinto che verrà fuori più forte di quanto possiate immaginare”.