
“La chiamata di Ghiardello all’indirizzo dei due nipoti, in vista dei Giochi di Berlino, partì direttamente da Roma, dove Pittaluga e Luxardo si trovavano per adempiere al servizio militare. Chiusa la parentesi di Berlino, e una volta terminato il servizio militare, Pittaluga e Luxardo fanno ritorno in Liguria, trasferendosi a Genova dove iniziano a lavorare come ferrovieri. Passano pertanto in forza al gruppo sportivo del Dopolavoroferroviario Genovese, dove trovano altri due sammargheritesi, entrambi celebri campioni d’Europa del 1927, Agostino Massa e Palmiro Lago.
Massa, Luxardo e Pittaluga, in compagnia del genovese Gaetano Petrucci, formano un nuovo equipaggio del quattro senza, che sale due volte sul podio in altrettante edizioni dei campionati europei: nel 1937 a Amsterdam (medaglia di bronzo) e l’anno seguente a Milano (argento).Risultati di prestigio cui Pittaluga può aggiungere svariati successi, e non solo, a bordo del quattro, nel corso di diverse edizioni dei campionati italiani.
Giunto a fine carriera, proprio in occasione di una finale tricolore, Francesco Pittaluga disputa la sua unica gara nelle vesti di atleta della Canottieri Argus, la società della sua città. Tornato a Santa Margherita dopo la seconda guerra mondiale, ha in seguito voluto trasmettere la passione per la voga alle nuove generazioni, diventando allenatore, proprio nelle file dell’Argus, rimanendo nei quadri tecnici della società sino agli anni Settanta e contribuendo in maniera determinante al rilancio della glorioso sodalizio biancoceleste”.